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“Mancava un luogo così”

Il vescovo Pavanello: "Panoramica eccezionale"

“Mancava un luogo così”

Fede, arte, territorio ma, più di tutto, festa per l’intera comunità diocesana e polesana: a marcare un momento storico per la città di Adria e la provincia tutta, la cerimonia svoltasi giovedì tra le mura antiche e risuonanti della cattedrale.

“Mancava nella nostra Diocesi e in Polesine un luogo che mostrasse la ricchezza artistica che la Fede ha generato nella nostra terra: ora questo è possibile con il rinnovato Museo che assume, anche nella denominazione, la valenza di realtà diocesana, che abbraccia tutto il territorio. L’estensione del Museo ha visto il confluire di numerose opere d’arte da tutto il territorio diocesano, rimarcando ancora di più una panoramica eccezionale dell’arte religiosa del Polesine” ha evidenziato il vescovo Pierantonio Pavanello, in un concerto non solo di musica e bellezza ma di partecipazioni, collaborazioni e legami, con la sinergia fatto fra la Fondazione Cariparo, la Diocesi e la Regione Veneto.

Tra i tanti capolavori, un excursus tra periodi e stili, anche grazie al contributo dell’ingegnere Luciano Zerbinati: “Le 11 opere lasciate in comodato d’uso, sicuramente per una futura donazione, partono dal Trecento, passando al Pomarancio, fino all’arte contemporanea”.

Si aggiunge a questa le straordinaria collezione assemblata con il coordinamento del direttore e curatore Marco Maran, che ha concluso: “Dopo tre anni di grande lavoro, oggi è di per sé un nuovo museo permanente che abbraccia i secoli e punta a pezzi eccellenti, come le opere di Michele da Firenze”.

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