VOCE
il caso
24.03.2025 - 08:33
Lunedì 24 marzo 2025, una data che segna una svolta inattesa nel panorama delle normative stradali italiane. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha deciso di sospendere il decreto che avrebbe omologato automaticamente tutti gli autovelox approvati dal 2017. Una decisione che ha sollevato un polverone di reazioni e interrogativi, lasciando automobilisti e amministrazioni locali in un limbo di incertezza normativa.
Il decreto, che era in fase di trasmissione a Bruxelles, mirava a mettere ordine in una materia complessa e spesso controversa. La sentenza della Corte di Cassazione del 18 aprile 2024 aveva infatti stabilito che le multe per eccesso di velocità non sono valide se i dispositivi che le hanno comminate non sono omologati. Il provvedimento, composto da sette articoli e un allegato tecnico, avrebbe dovuto chiarire le procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità degli autovelox, ma è stato bloccato per ulteriori approfondimenti.
La sospensione del decreto ha suscitato reazioni contrastanti. Il Codacons ha espresso preoccupazione per l'ulteriore confusione generata nel settore delle multe stradali, sottolineando come l'eccesso di velocità sia una delle principali cause di incidenti. Assoutenti ha paventato il rischio di una "stangata estiva" per gli automobilisti, con una proliferazione di autovelox installati lungo le strade più trafficate durante le vacanze. L'associazione ha proposto l'apertura di un tavolo di confronto tra ministero, comuni e associazioni dei consumatori per evitare una nuova ondata di ricorsi.
La mancanza di una normativa chiara rischia di perpetuare l'uso di apparecchi non omologati da parte degli enti locali, con conseguente aumento dei contenziosi legali. L'Asaps, l'Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, ha accolto favorevolmente il rinvio, evidenziando che il decreto avrebbe portato alla disattivazione di molti dispositivi di controllo velocità durante l'esodo estivo.
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