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SALUTE
24.03.2025 - 08:48
E’ partita la rassegna di incontri dedicati alla Salute dell’associazione 50&Più di Confcommercio Rovigo con il primo dei quattro incontri dedicato al diabete, che ha visto come relatore Francesco Mollo, ex direttore dell’unità operativa complessa di diabetologia e malattie metaboliche per l’Ulss 5 Polesana.
Da poco in pensione, l’ex primario ospedaliero continua la sua attività medica come libero professionista e si dedica alla divulgazione, anche a scuola, perché “il diabete è una malattia cronica multisistemica con 22 parametri di controllo da monitorare che incide in maniera estremamente significativa sulla società e sui costi sociali del Sistema sanitario nazionale”.
Dopo i saluti del presidente di 50&Più di Rovigo Giancarlo Destro, di Daniela Guagliumi, coordinatrice del Cupla provinciale e segretaria provinciale di Cna Pensionati, oltre a quelli di Ferdinando Ferro, vicepresidente di Confcommercio provinciale di Rovigo, la serata è stata condotta da Roberto Turrini, medico di base, che si è occupato della individuazione dei temi della rassegna degli incontri sulla base della sua esperienza professionale a contatto con la popolazione polesana.
Francesco Mollo, nell’esporre la patologia particolarmente complessa del diabete, parte dai numeri registrati di pazienti: 4 milioni di persone con il diabete in Italia con 350mila nuovi casi l’anno, e incidenza di circa il 6% della popolazione italiana. Il 13% dei pazienti registra gravi complicazioni legati al diabete, dalla vista, al cuore, a disturbi neuropatici, anche se la comorbilità più importante, spesso fatale, è legata a patologie cardiovascolari.
L’impatto sociale più importante riguarda l’aumento dei ricoveri, la quantità di farmaci consumati dai pazienti diabetici, il numero delle visite, i tempi di degenza sempre più lunghi rispetto ad un paziente non diabetico. La malattia è estremamente impattante sul Ssn, motivo per cui la prevenzione diventa più importante della cura stessa.
In Veneto si registra una incidenza maggiore della media nazionale, perché l’attività amministrativa in Veneto è superiore alle altre regioni, quindi il censimento dei casi è più accurato. Circa 300mila le persone con diabete, con il 60% dei pazienti con altre patologie associate.
Le abitudini e i fattori di rischio vedono i maschi più esposti rispetto alle donne. Tabacco, alcool, qualità e quantità del cibo, sedentarietà, sovrappeso, colpiscono il 41% dei pazienti maschi.
Il diabete è spesso uno stigma di disuguaglianza sociale: la difficoltà economica, l’ansia, è un maggior rischio a cui si aggiunge quasi sempre l’ipertensione ed altre patologie croniche di origine metaboliche. Il diabete è una malattia che, escluse le cause genetiche, che sono una piccola minoranza, si radica per una questione sociale e culturale, traendo origine da scelte di vita e di alimentazione non salutari. L’85% dei casi di diabete è nell’adulto, ed è tipo II. Genetica ed autoimmunità sono responsabili della minoranza degli altri casi.
Dei 300mila pazienti i due terzi sono sopra i 65 anni di età, mentre sopra i 75 anni una persona su quattro è sempre affetta da diabete. Una patologia quindi più frequente con l’invecchiamento.
In Polesine i diabetici sono 16-18mila, un punto percentuale superiore alla media regionale motivato da una anzianità più elevata. “Abbiamo intercettato un maggior numero di persone con diabete - commenta Mollo - anche grazie al dialogo con i medici di base ed i protocolli di vigilanza attivati che hanno consentito, per esempio, di ridurre le amputazioni di una complicanza cosiddetta del ‘piede diabetico’ del 75% negli ultimi 10 anni”. La comorbilità in Polesine vede in media ulteriori due patologie croniche aggiunte al diabete, un vero e proprio caleidoscopio di casi clinici.
L’attenzione trasferita da Mollo ai presenti è quella per il controllo del valore di glicemia nel sangue, che deve essere inferiore a 126 a digiuno o a 200 con una indagine casuale nel corso della giornata, anche durante o dopo un pasto. Valori più alti sono indice di malattia. In gravidanza la donna abbassa la glicemia a 92 e deve fare attenzione a quello che viene definito diabete gestazionale.
32 le classi di farmaci per curare il diabete sviluppate negli ultimi 30 anni che non aiutano solo il pancreas, che nei diabetici non produce sufficiente insulina, ma tanti altri organi che hanno a che fare con i livelli di glicemia. Si parla infatti di una malattia multiorgano che riguardano l’intestino, il cervello, i reni, il fegato. Una diagnosi precisa aiuta a capire il problema principale e la classe di farmaci da usare per curare la malattia.
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