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strage coimpo

Si aprono le porte del carcere

Per la tragedia del 2014

Coimpo, 2 a giudizio per corruzione

È stato portato oggi, lunedì 24 marzo, in carcere a Padova, su ordine della Procura presso la Corte d’appello di Venezia, Gianni Pagnin, 74 anni, di Noventa Padovana, all’epoca della strage Coimpo presidente del cda della società di gestione e di trattamento rifiuti in località America, Ca' Emo, Adria.

L’uomo deve scontare una pena definitiva per omicidio colposo plurimo in concorso. Il 22 settembre 2014, a causa di una nube tossica generatasi durante il trattamento di fanghi pericolosi per la trasformazione in fertilizzanti, persero la vita tre dipendenti e un autotrasportatore. Un altro operaio rimase ferito.

Morirono Nicolò Bellato, 28 anni, di Bellombra, impiegato di Coimpo; Paolo Valesella, 53 anni, di Adria, operaio Coimpo; Marco Berti, 47 anni, di Sant’Apollinare, dipendente Coimpo; Giuseppe Baldan, 48 anni, di Campolongo Maggiore. A quanto emerso, la nube si sviluppò mentre in una vasca di fanghi era in corso lo sversamento di acido, procedimento necessario per la trasformazione in fertilizzanti. Dopo la tragedia, l’accusa si focalizzò su procedimenti non a norma e non rispettosi delle autorizzazioni che avrebbero dovuto governare la lavorazione. Da qui l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

La lunga vicenda processuale ha avuto varie fasi. L’ultima lo scorso anno, quando Alessia Pagnin e Glenda Luise, entrambe nel cda di Coimpo, sono state assolte per non aver commesso il fatto in una nuova sentenza della Corte d’appello di Venezia su rinvio della Cassazione. 

In particolare, la sentenza della Corte di Appello di Venezia del 7 marzo 2022, dopo quella di primo grado, del 29 ottobre 2019, aveva disposto una rimodulazione delle pene: Gianni Pagnin, presidente del cda Coimpo, era passato da 7 anni e 8 mesi a 6 anni e 4 mesi; Mauro Luise, direttore tecnico della Coimpo e dirigente di fatto della Agribiofert, da 6 anni e 6 mesi a 5 anni e 4 mesi; Alessia Pagnin e Glenda Luise, entrambe nel cda Coimpo, da 3 anni e 9 mesi a 2 anni e 5 mesi ciascuna; Rossano Stocco, legale rappresentante della Agribiofert, e Michele Fiore, dirigente di fatto di Agribiofert, erano passati rispettivamente da 3 anni e 4 mesi a 2 anni e 3 mesi e da 3 anni e 9 mesi a 2 anni con la sospensione condizionale.

Un verdetto impugnato in Cassazione, che aveva, a luglio 2023, annullato la sentenza a carico delle due giovani donne, con rinvio alla Corte di Appello, disponendo, inoltre, una riquantificazione delle pene, al ribasso, a carico degli altri imputati. A febbraio 2024, la nuova decisione della Corte d'Appello: una doppia assoluzione per Alessia Pagnin e Glenda Luise, "per non avere commesso il fatto", mentre, per i restanti imputati, aveva proceduto alla riquantificazione, come detto al ribasso, del computo finale della pena. Una riduzione nell’ordine del mese.

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