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“Qua si va verso una bomba sociale”

I sindacati chiedono ‘intervento del ministro. Nadia Romeo e il Pd interpellano il Governo

“Qua si va verso una bomba sociale”

12 ore di trattativa non sono servite a far rientrare i 247 licenziamenti annunciati dalla dirigenza della Berco. E oggi ai cancelli della fabbrica di Copparo centinaia di lavoratori sono nuovamente scesi in sciopero per protestare contro l’atteggiamento dell’azienda. L’incontro fiume di lunedì scorso, quindi non ha prodotto la sperata fumata bianca.

La mobilitazione continua, questa mattina l’assemblea dei lavoratori, organizzata dai sindacati, ha deciso che nelle giornate di oggi e domani “si rientrerà al lavoro in ottica delle 8 ore di sciopero previste per venerdì 28 marzo, proclamate a seguito della rottura del tavolo del contratto nazionale e contestualmente legate alla nostra mobilitazione. La mobilitazione resta in atto.

Inoltre, in una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm hanno spiegato che “la scorsa notte si è consumato l’ultimo atto di disprezzo verso le lavoratrici ed i lavoratori, le istituzioni italiane ed un’intera comunità. Dopo oltre 12 ore di confronto, la Berco non ha mai dimostrato di voler raggiungere un accordo condiviso. La posizione è stata sempre ‘prendere o lasciare’. Con il mancato accordo sulla procedura di licenziamento, il management di Berco si è assunto la grande responsabilità di mettere a rischio la continuità aziendale, il rilancio industriale e la prospettiva aziendale”.

E ancora: “Restiamo perplessi e allibiti dall’atteggiamento del management incurante, non solo del clima sociale dentro e fuori dallo stabilimento, del blocco delle attività, dei possibili danni che si potrebbero arrecare con il fermo degli impianti e dei danni commerciali. Il management di Berco è responsabile di aver troncato il legame ed il rapporto storico con la comunità di Copparo, che si è stretta attorno ai lavoratori che da oltre due mesi sono in presidio ed in sciopero per respingere i licenziamenti unilaterali dell’azienda e per rivendicare il diritto al lavoro ed un salario dignitoso”, prosegue la nota.

“Il management di Berco è responsabile ulteriormente, dopo aver ignorato il tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy, di aver interrotto le interlocuzioni con il ministro Urso che è impegnato in prima persona per individuare una positiva soluzione della vertenza; il management di Berco, dopo aver sottoscritto innanzi al prefetto di Ferrara l’impegno a trasformare la procedura unilaterale in essere da licenziamento di 247 lavoratori in esodi volontari e avviare con le organizzazioni sindacali il confronto per la revisione della contrattazione aziendale, ha disatteso gli impegni assunti non riconfermando quei contenuti, anteponendo ragioni meramente di ordine economico e finanziario. Quest’ultimo episodio ha certificato la “credibilità e l’affidabilità” delle cose dichiarate dalla controparte alla ricerca esclusivamente di un modo per mettere a posto i conti e coprire gli errori del passato e di cui ancora siamo alla ricerca di responsabilità. Riteniamo il comportamento fin qui tenuto dal management in palese contrasto con l’articolo 41 della Costituzione”.

E infine la nuova chiamata alla mobilitazione: “È chiaro che se non ci sarà un intervento diretto, incisivo e corale da parte di tutte le istituzioni a supporto delle iniziative dei lavoratori per dare una svolta alla vertenza, inevitabilmente si determinerà una tragica ed incontrollabile drammatizzazione sociale”.

Fim, Fiom e Uilm hanno inviato una richiesta urgentissima al Mimit “affinché si convochino tutte le istituzioni interessate a partire dal ministero del lavoro, Regione Emilia Romagna e sindaco di Copparo per condividere le iniziative da mettere in campo per richiamare al tavolo la Berco e la capogruppo Thyssenkrupp e riprendere un confronto che individui una strategia di prospettiva ed eviti un tragico epilogo della situazione”.

Il caso Berco sarà anche al centro dei lavori del Governo grazie ad una interpellanza del Pd. Andrea De Maria e Nadia Romeo, deputati del Pd, spiegano che “Il governo risponderà venerdì in aula alla Camera, sulla vertenza Berco. Le notizie sull'incontro fra azienda e sindacati sono molto negative. Esprimiamo grande preoccupazione e tutta la nostra solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici. Abbiamo presentato, insieme al collega Fornaro, una interpellanza urgente al Governo per chiedere di mettere in atto tutte le iniziative possibili per salvare i posti di lavoro e un presidio produttivo di grande valore per il Paese”.

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