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Fratta polesine

Un altro paese resta senza banca

E' l’addio all’ultimo sportello

Un altro paese resta senza banca

Il “taglio” di sette filiali di Banca Intesa Sapaolo in altrettanti comuni polesani, non ha lasciato indifferente i residenti dei paesi coinvolti, fra i quali Fratta Polesine.

Che ha già perso l’ex Bcc, diventata poi Banca del Veneto Centrale, e l’ex Cassa di Risparmio. Con questo ennesimo addio resterebbe senza banche. Per questo il sindaco di Fratta Giuseppe Tasso ha organizzato un incontro, coinvolgendo anche la capogruppo della minoranza nonché ex sindaco Tiziana Virgili, con il responsabile di area e la direttrice della locale filiale. Per chi si aspettava sorprese positive, l’esito dell’incontro è stato alquanto deludente.

Fra l’altro, l’istituto non ha neppure ravvisato l’opportunità dovuta di comunicare all’amministrazione comunale l’imminente chiusura dello sportello bancario, questo nonostante che si stato per oltre un secolo punto di riferimento per tante generazioni di frattensi. E la decisione di chiudere la locale filiale è stata presa ignorando le realtà locali: la presenza di un’importante struttura socio-sanitaria, di un tessuto economico consolidato fatto di imprese del settore primario e secondario, nonché della vocazione turistica del paese, meta di centinaia di visitatori per la presenza del Museo archeologico nazionale, della Casa Museo di Giacomo Matteotti e di una villa palladiana “doc” come la Badoer, patrimonio Unesco ed oggetto di investimenti di milioni di euro da parte della Fondazione Cariparo.

Va sottolineato anche l’aspetto “preoccupante” perché non tutte le persone, soprattutto se non più giovani, sono in grado di eseguire operazioni come home banking, come sostenuto dai rappresentanti della banca. La speranza dei residenti, comunque, è quella che l’iatituto torni sui propri passi.

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