VOCE
rovigo
27.03.2025 - 09:10
I negozianti che non si arrendono spiegano le fatiche quotidiane e chiedono un aiuto per resistere
Un’onda anomala sta colpendo i negozi del capoluogo polesano: per ogni nuova apertura, quasi tre negozi hanno abbassato la saracinesca. Si tratta del peggior risultato degli ultimi dieci anni e Rovigo non si salva. Il centro storico, infatti, è stato il più colpito, con ben 68 esercizi che hanno cessato l’attività tra il 2019 e il 2024.
Per approfondire leggi anche:
E i negozianti che resistono? Per loro la vicinanza dell’amministrazione è fondamentale. Le richieste sono i parcheggi (anche se l’amministrazione Cittadin ha promosso i parcheggi gratuiti per il sabato pomeriggio), più eventi, più vitalità in centro. Ma l’analisi sulle difficoltà quotidiane degli operatori è a 360 gradi. Per salvare il commercio, è necessario un cambiamento profondo, che vada oltre la semplice resistenza alla crisi, puntando su innovazione, accessibilità e una nuova visione per il centro storico e le sue periferie.
Daniele Toffoli, titolare di Ottica Toffoli, sottolinea: “La possibilità di fare acquisti online, con spedizioni rapide e la merce che arriva direttamente a casa, unita alla standardizzazione del commercio, sono problemi che i negozianti devono affrontare quotidianamente. La nostra risposta è la fidelizzazione dei clienti, che otteniamo attraverso un costante aggiornamento e la capacità di offrire un servizio di qualità, comprendendo e anticipando le esigenze e le preferenze dei nostri consumatori”. Consigli per il centro? “Sarebbe utile modificare alcune attività. Ci sono degli eventi che obiettivamente non hanno più senso perché andavano bene 50 anni fa e adesso non possono essere ancora attuali e quindi bisogna avere idee innovative”.
Ilaria Tomasi, di Archè Abbigliamento e Calzature Rovigo va al sodo: “Un grande ostacolo è la difficoltà di trovare parcheggio vicino al negozio, un problema che scoraggia i clienti a venire in centro, anche se in realtà non è proprio una scusante. Però purtroppo per il rodigino è importante avere il parcheggio vicino al negozio. Inoltre dovrebbero esserci più eventi più manifestazioni più mostre, qualche evento in più, insomma”.
Antonella Briganti, di Anna Maria Boutique, fa notare: “La chiusura delle attività dipende anche da un cambiamento nelle abitudini di acquisto: i consumatori preferiscono i grandi centri commerciali o lo shopping online. Inoltre, c’è un timore crescente tra i giovani nel lanciarsi nell’imprenditoria, vista la complessità e il rischio che comporta un’attività commerciale. Non ho molte soluzioni al problema se non invitare ad avere coraggio. In primis alle amministrazioni con soluzioni innovative”.
Isabella Dal Vecchio, de Il Peperoncino, aggiunge un pensiero condiviso da tutti: “Per contrastare la desertificazione, è fondamentale ravvivare il centro storico, creando occasioni di aggregazione e manifestazioni che attirino un pubblico variegato e stimolino il commercio”.
Porta l’esempio un tempo molto positivo delle frazioni Marco Verza, macellaio di Borsea, un paese che per anni ha fatto grande concorrenza al centro storico. “Borsea è ancora una realtà che funziona perché ha avuto la forza di emergere grazie a un’amministrazione che ha creduto in noi, nel 2012. Il commercio da noi resiste ma ci sono anche i commercianti bravi che si sono impegnati. Poi devo dire a malincuore che con Gaffeo nessuno si è più preoccupato di noi e anche questa amministrazione sembra avere occhi, cuore e fondi solo per il centro storico. L’amministrazione dunque non crede nel commercio di periferia. Stessa cosa per le due associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti: non hanno mai creduto nel commercio di periferia. Le abbiamo contattate, in passato, ma nessun riscontro. E senza commercio e senza servizi muoiono anche i paesi. Bisogna creare un tavolo di confronto con gli addetti ai lavori. Poi è anche vero che molti commercianti non hanno investito per salvare la pelle, ma direi che è ora di svegliarsi, tutti quanti”.
Commenti all'articolo
frank1
28 Marzo 2025 - 09:32
Il centro è battuto..ceerto,da vigili e vigilini...vai a prendere un caffè?? vai all'edicola?? eccollilla'..pronti con il "ricettario" in mano.poi dicono:perhè le persone si spostano nei centri commerciali vicini?? Ps:i parchimetri nelle vie sono una cosa obbrobrio!!! parcheggi con strisce bianche ?? una volta esistevano....
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE