VOCE
istruzione
28.03.2025 - 06:00
Sì alle deroghe per le classi di studenti che non raggiungono il numero minimo di studenti iscritti ma con un occhio di riguardo alla qualità dell’offerta formativa.
L’apertura della Regione alla richiesta avanzata da 46 sindaci polesani, preoccupati per le scuole a rischio chiusura a causa dei numeri troppo bassi rispetto a quanto previsto dalle norme, arriva dall’assessore veneto all’istruzione Valeria Mantovan che, nei giorni scorsi, ha risposto alla lettera che la maggioranza dei primi cittadini, compresa Valeria Cittadin del capoluogo, le ha inviato. La lettera era indirizzata anche agli uffici scolastici regionale e provinciale, dato che sono questi ultimi gli organismi competenti a formare le classi, assegnare il personale docente e non docente e, più in generale, ad organizzare il servizio di istruzione a livello locale. Tuttavia, la battaglia dei sindaci non è solitaria.
L’assessore Mantovan si schiera al loro fianco e fa sapere: “Sono consapevole delle difficoltà derivanti anche dal calo demografico, che rappresenta una sfida crescente per molti territori, ed in particolare per quello polesano, e concordo con quanto sottolineato in relazione all’importanza di garantire un’offerta formativa adeguata e la sostenibilità delle strutture scolastiche, in particolare nelle aree più periferiche e meno densamente popolate”.
Poi, citando il decreto legge “misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” che dà il via libera a specifiche deroghe, Mantovan chiarisce che “per l'anno scolastico 2025-2026 i dirigenti degli uffici scolastici regionali delle regioni che, come il Veneto, hanno adottato entro il 30 dicembre 2024 la deliberazione di dimensionamento, possono derogare al numero minimo di alunni per classe previsto dal regolamento”.
A questo punto, l’assessore conclude: “Nella consapevolezza delle difficoltà che il territorio del Polesine incontra per le sue specificità, la Regione, nel pieno rispetto delle proprie competenze e con spirito di leale collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, sarà come sempre impegnata a porre in essere tutte le azioni utili a favorire, per i singoli casi che saranno posti all’attenzione, soluzioni che siano al contempo equilibrate e rispettose delle esigenze di tutti i territori coinvolti”.
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