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VENETO

Bimbi presi per il collo e poca acqua nel nido

Sotto accusa la direttrice dell'asilo di Mirano

Maltrattamenti all'asilo: 5 famiglie si costituiscono parte civile

Presi per il collo e lasciati senza acqua per non far fare la pipì. I maltrattamenti nell'asilo dell'orrore di Mirano (Venezia) sono al centro di un caso di cronaca giudiziaria. La direttrice 54 anni, dell'asilo "Hoplà Iuhu", è al centro di un processo che potrebbe vedere un aggravamento delle accuse a suo carico. Già imputata per maltrattamenti nei confronti dei piccoli bimbi, Stella potrebbe ora affrontare anche l'accusa di sequestro di persona.

Durante l'udienza del 28 marzo, infatti, nel tribunale di Trento, sono emerse nuove testimonianze che hanno spinto il giudice a chiedere al pubblico ministero Maria Colpani di valutare ulteriori capi d'accusa. Le testimonianze di sette maestre ed ex maestre hanno delineato un quadro inquietante: strattoni, pizzicotti, urla e offese erano all'ordine del giorno. Ma è la "stanza della nanna" a destare maggiore preoccupazione. Qui, i bambini venivano lasciati soli al buio, piangendo fino allo sfinimento. In alcuni casi, sarebbero stati rinchiusi in un sacco letto per diversi minuti.

Gli avvocati difensori respingono con forza le accuse. Hanno presentato i verbali di 14 testimoni, tra maestre e genitori, che dipingono un quadro diverso. Secondo loro, l'uso del "time-out" era una pratica comune anche a casa e molti bambini hanno continuato a frequentare l'asilo fino al termine del ciclo scolastico. 


Il caso è particolarmente complesso, poiché una delle parti offese è un magistrato del distretto veneto, il che ha portato il processo a svolgersi a Trento. La prossima udienza, fissata per il 15 maggio, sarà cruciale per decidere se aggiungere l'accusa di sequestro di persona

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