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“Il suolo è il nostro capitale”

Ieri a Cambio un interessante momento di confronto tra agricoltori, tecnici e mondo della ricerca

“Il suolo è il nostro capitale”

Un nuovo modo di gestire il sottosuolo. Nella giornata di ieri si è svolto, a Cambio di Villadose all’interno dell’azienda agricola e fattoria didattica “Pettorina”, un primo seminario sul progetto “Sus-Soil”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma “Horizon Europe”.

Un programma che punta a rivoluzionare la gestione dei sottosuoli in un contesto continentale. Un problema che supera la mera superficie agricola, coinvolgendo l’intero ecosistema sotterraneo. Ospiti il titolare dell’azienda, l’agronomo Francesco Da Schio che, unito al figlio agronomo Berardo, sono emblemi, da dieci anni, della coltivazione che applica la tecnica del suolo vivente attraverso l’agroforestazione a difesa del suolo: esempio virtuoso di agricoltura conservativa.

Al tavolo del convegno esperti di alto profilo, tra cui Maurizio Malè di Venetian Cluster, Francesco Marini di Pefc Italia e la ricercatrice di spicco, Anna Panozzo dell’Università di Padova, moderati da Danilo Lunardelli. Il progetto quadriennale ha proposto numerosi obiettivi che comprendono una maggiore consapevolezza informando i gestori di terreni e i decisori politici riguardo ai rischi inerenti ai sottosuoli e ai loro impatti su ambiente ed economia.

Importante l’impegno per supportare la transizione agroecologica, migliorare la sicurezza delle risorse idriche e mitigare i cambiamenti climatici, nonché sviluppare strumenti e strategie conoscitive per promuovere pratiche sostenibili per la gestione dei sottosuoli. La visita sul campo, avvenuta alle 11.30, ha impressionato i partecipanti. Anna Panozzo ha commentato: “Abbiamo toccato con mano quali sono alcune scelte tecniche che oggi un’azienda può mettere in atto per adottare una gestione diversa del suolo. Ben vengano momenti come questi tra agricoltori, tecnici e mondo della ricerca: il dialogo è fondamentale per capire come mettere in atto scelte tecniche per favorire il mantenimento delle sostanze organiche e invertire la rotta”.

Il titolare, Francesco Da Schio, ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro: “E’ stato importante centrare l’attenzione sul suolo perché rappresenta il capitale dell’agricoltore e si costruisce con una buona agricoltura e buone coltivazioni”. Attraverso due efficaci test didattici ha poi dimostrato come la coltivazione attuale impoverisca i terreni, togliendo ad ogni precipitazione strati superficiali ricchi di sostanze. Ciò non accade con l’agroforestazione preserva il terreno che resta compatto e sano rendendolo solo parzialmente permeabile e lasciando nei fossi acqua limpida. I partecipanti hanno auspicato che vengano realizzati altri incontri che possano coinvolgere anche le associazioni di categoria, i portatori di interessa, istituendo percorsi informativi, spiegandone le fasi di realizzazione, i tempi per ottenere una resa ottimale ed i benefici duraturi, e diffusi, che ne derivano.

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