VOCE
SANZIONI
01.04.2025 - 18:30
Un numero considerevole di italiani è inconsapevolmente esposto al rischio multa. Il giardinaggio è un passatempo che sta acquisendo sempre più popolarità nel nostro Paese, risultando impegnativo ma gratificante e rilassante. Secondo i dati di Nomisma del 2019, oltre 19 milioni di persone in Italia lo praticano. Tuttavia, è preoccupante come solo una minoranza sia informata sulle normative che regolano questa attività, rendendo concreto il rischio di incorrere in sanzioni.
Un aspetto importante è la corretta gestione dello smaltimento di terriccio, erba e altri scarti. Questi rifiuti non possono essere semplicemente abbandonati, ma devono essere smaltiti secondo le disposizioni normative vigenti. I trasgressori possono incorrere in multe considerevoli se non rispettano tali obblighi.
Essendo i rifiuti prodotti durante il giardinaggio da privati considerati rifiuti urbani, è fondamentale documentarsi sulle normative del proprio Comune di residenza per capire come smaltirli correttamente. Generalmente, tra gli scarti di giardinaggio si contano foglie, erba tagliata, ramaglie, legna, fiori e fogliame secco. Questi materiali sono particolarmente indicati per il compostaggio e non dovrebbero essere sprecati.
Ogni Comune adotta proprie direttive, ma esistono disposizioni generali valide ovunque: le piante e i fiori devono essere smaltiti in contenitori specifici, reperibili in strada o nei centri di raccolta. È consentito utilizzare i rifiuti del secco, ma solo in piccole quantità. I vasi di plastica devono essere conferiti nel contenitore della plastica, purché adeguatamente puliti, così come i vasi decorativi, che possono essere portati nel secco o nei centri di raccolta una volta puliti. Per grandi quantità di rifiuti, è necessario rivolgersi ai centri di raccolta o pianificare un ritiro su appuntamento. È vietato l'abbruciamento dei rifiuti. I residui prodotti da giardinieri professionisti si considerano invece come rifiuti speciali.
Le sanzioni variano da un minimo di 25 euro a un massimo di 155 euro, con la possibilità di superare i 600 euro in casi estremi, come l'invasione di strade da parte dei rifiuti.
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