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“Bimba pestata, Comune parte civile”

La proposta di Nello Piscopo (FdI): “Il consiglio prenda una posizione netta”

“As2, una multiservizi con Asm”

La proposta del consigliere FdI Nello Piscopo: “Il consiglio prenda una posizione netta”

“Io, per quello che posso fare da consigliere comunale, coinvolgerò i miei colleghi per una posizione netta sull’accaduto e coinvolgerò la sindaco Valeria Cittadin affinché l’amministrazione si costituisca parte civile nel processo”. Con queste dure parole, condite da epiteti per definire la persona in questione, il consigliere di FdI Nello Piscopo commenta il triste recente fatto di cronaca dell’uomo accusato di aver “pestato” una bambina di appena cinque anni, figlia della sua compagna.

Proprio venerdì, infatti, la Procura ha comunicato di aver chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari la misura della custodia cautelare in carcere, eseguita giovedì 4 aprile dalla Squadra mobile, nei confronti di un uomo 1995, di nazionalità egiziana, ritenuto responsabile in ipotesi accusatoria del reato di lesioni pluriaggravate dal rapporto di convivenza, dai futili motivi e dalla minorata difesa, vista l’età della vittima, commesso a Rovigo il 29 marzo scorso ai danni di una bambina di cinque anni cinque, figlia di una donna di nazionalità marocchina, con la quale conviveva assieme alla minore.

“La bambina, secondo l’ipotesi accusatoria - si rimarca dalla Procura - in conseguenza della condotta dell’indagato connotata da violenza e ferocia ha riportato, come risulta da esami strumentali ospedalieri e visite mediche, contusioni ad un rene, ai tessuti molli del cranio, la perforazione di un timpano con ipoacusia trasmissiva bilaterale, ecchimosi ed escoriazioni diffuse al volto, collo, tronco, dorso, glutei e arti superiori, ecchimosi del labbro superiore di destra nella porzione centrale con associato incisivo superiore mobile, nonché area di alopecia da trazione traumatica dei capelli”.

Ecco che Piscopo rimarca: “Poco importa di quale nazionalità sia, anche molti italiani si sono contraddistinti in questa ‘nobile arte’. Adesso basta girarsi dall’altra parte, ritengo sia giunto il momento di reagire”.

Poi, sottolinea: “Non è il primo caso purtroppo e non sarà nemmeno l’ultimo. La cronaca locale descrive spesso situazioni di violenza su minori e spesso chi legge, scorre la pagina come fosse una notizia ordinaria di poco conto, giusto il tempo di leggere cosa sia successo. Indignarsi giusto un minuto e poi via a leggere altri articoli, magari di gossip o quello di cui parla di sport. Abbiamo presente una bambina di 5 anni? La sua costituzione fisica, la fragilità scheletrica, la sua tenera formazione mentale? Cinque anni ha tutto da imparare, è divoratrice di assorbire grandi e piccole cose che il mondo le presenta davanti. Non ha ancora iniziato un apprendimento scolastico, a rapportarsi con i bambini della sua età vivendo assieme a loro lo studio, la scolarità, la sana competizione con un suo coetaneo. Ma a differenza di tanti bambini della sua età ha imparato sulla sua pelle quanta malvagità e cattiveria ci può essere in un essere umano. Ha imparato il dolore fisico, quello psicologico, ha imparato la violenza! Quella violenza che un domani si porterà dentro. E se il contesto familiare sarà quello di subire e giustificare tali azioni, il suo futuro sarà ovviamente di usare agli altri con naturalezza la stessa violenza”.

Ecco, allora, l’invito di Piscopo. “Una volta tanto, non giriamoci dall’altra parte: c’è tanta indignazione quando si tratta di violenza sulle donne, di maltrattamenti domestici, ma quando succede ad una bimba di cinque anni, perché non abbiamo la stessa indignazione? Perché i tanti comitati non scendono in piazza? L’amministrazione si costituisca parte civile nel processo”.

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