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ROSOLINA

Crepaldi: “L’amore è specchio”

La scrittrice bassopolesana torna in libreria

Crepaldi: “L’amore è specchio”

La scrittrice bassopolesana Stefania Crepaldi torna in libreria con il libro “Dimmi che non vuoi morire”, edito da Salani-Le stanze.

Si tratta del terzo di tre romanzi che hanno per protagonista Fortunata, donna talmente assuefatta alla morte da non temerla, visto che la maneggia tutti i giorni fin da che ne ha memoria. Per i lettori un momento di evasione, una storia che unisce le atmosfere cupe del noir con quelle brillanti della commedia. Stefania, rosolinese doc, da sempre “innamorata” dei libri, è moglie e mamma di tre bambini, laureata in archeologia e da tanti anni lavora come editor.

Una passione che per lei è diventata un lavoro di successo, creando un personaggio, Fortunata, che farà breccia nei cuori dei lettori, come già successo in passato. Una trama semplice, ricca di retroscena e piena di passione e speranza.

“Con ‘Dimmi che non vuoi morire’ concludo il percorso iniziato nel 2022, dopo la vittoria del torneo Letterario IoScrittore - ha sottolineato - e ogni volta, lo stupore è lo stesso: mi chiedo come sia possibile che la scrittura, che è fatica, solitudine e immersione totale, possa essere anche così generosa con me. Aver portato a termine tre romanzi in un tempo così breve mi emoziona profondamente, perché ogni libro è una ferita cucita, un pezzo di verità condiviso, una parte di me che non avevo mai avuto il coraggio di confessare ad alta voce. E’ un privilegio enorme poterlo fare, e poterlo fare con dei lettori con cui entro davvero in comunicazione”.

Come riesce a far convivere nella protagonista, Fortunata, il forte richiamo alla vita e la morte che la accompagna in ogni suo giorno?

Fortunata è una giovane donna piena di contraddizioni, come tutte noi. Non è un’eroina, è una sopravvissuta. Dentro di lei c’è un desiderio fortissimo di vivere, coperto da un dolore che le ha tolto la voce per troppo tempo. Ho cercato di far convivere questi due opposti proprio come accade nella realtà: lasciandoli litigare, scontrarsi, abbracciarsi. La morte è un’ombra, ma la vita è testarda. E Fortunata lo è ancora di più”.

Riuscirà Fortunata, in "Dimmi che non vuoi morire", a trovare un po’ di pace? E l’amore? Ci può spoilerare qualcosa?

Fortunata non è alla ricerca dell’amore: è alla ricerca di se stessa. Ma si sa, quando si smette di cercare l’amore, è lì che lo si incontra. Non posso spoilerare troppo, ma posso dirvi che in questo romanzo l’amore non è una soluzione: è uno specchio. Chi saprà guardarsi dentro, saprà anche amare. Quanto alla pace... diciamo che Fortunata impara a concedersela, anche solo per un attimo. Ed è forse la cosa più rivoluzionaria che poteva fare”.

Quando nel 2012, nella stanzetta universitaria, hai aperto il tuo blog, ti immaginavi un successo del genere e la pubblicazione di tre romanzi? Aveva progettato tutto questo?

“Nel 2012 sapevo solo una cosa: che volevo aiutare gli altri a scrivere meglio. Non avevo un piano preciso, ma avevo una direzione. Quel blog è stato il mio primo passo verso una professione che ho costruito pezzo dopo pezzo, sbagliando, imparando, testando ogni giorno. La pubblicazione dei miei romanzi è arrivata come naturale conseguenza di un percorso di ascolto, verso gli altri e verso me stessa. Avevo un sogno, sì. Ma non mi aspettavo che si sarebbe moltiplicato in questo modo. E ogni volta che torno con un nuovo romanzo, provo la stessa profonda sensazione di gratitudine”.


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