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07.04.2025 - 22:00
Sul fronte della pubblica illuminazione, il Comune di Rovigo si trova ad un bivio ma la decisione su quale futuro verrà dato al servizio tarda ad arrivare. Nel frattempo, l’amministrazione va avanti assegnando la gestione di anno in anno: nel 2024 è stato gestito da City green light e per il 2025 è stato affidato a Hera luce. Ma questo tipo di affidamenti brevi sono una soluzione temporanea, una sorta di “tampone” che l’assessore al patrimonio Lorenzo Rizzato punta ad abbandonare presto in favore di una gestione pluriennale, anche perché non sono convenienti per le casse pubbliche.
“L’amministrazione ha due alternative - spiega Rizzato - sulle quali stiamo facendo delle valutazioni. Così non possiamo andare avanti per il fatto che la soluzione attuale, con gli affidamenti di anno in anno, non è conveniente per il Comune. In ogni caso, sia che si scelga la strada del project financing sia che ci si rivolga a Consip, comunque il Comune, guadagnerebbe rispetto ad adesso”. La necessità di ricorrere ad affidamenti annuali è sorta quando, il 31 dicembre 2022, è scaduta la tanto contestata convenzione con Consip durata nove anni. Lo stesso Rizzato, quando era consigliere di opposizione si era più volte scagliato contro quest’ultimo tipo di fornitura perché troppo costoso. Adesso, però, il quadro è cambiato: “La convenzione con Consip già attuata a Rovigo - precisa Rizzato - è una tipologia di contratto che non esiste più. Adesso l’amministrazione deve fare una scelta fra tre soluzioni: continuare con contratti annuali per la manutenzione ordinaria ai quali viene affiancato un altro contratto per la fornitura di energia come avviene dal 2023, un accordo quadro con Consip che prevede il relamping, cioè la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a led, la manutenzione ordinaria e una parte di manutenzione straordinaria e che consente un risparmio sulle utenze grazie proprio al relamping, oltre ad un impatto più sostenibile. Infine c’è l’ipotesi del project financing”.
Sul fronte del project financing palazzo Nodari ha avviato il procedimento per valutare se sia una soluzione conveniente. La precedente amministrazione Gaffeo, con l’allora assessore Giuseppe Favaretto aveva aperto una manifestazione di interesse che ha raccolto le proposte di sei operatori del settore. Proposte che sono ancora sul tavolo: “Ne abbiamo sei - puntualizza Rizzato - tra cui quelle dei maggiori colossi italiani come Edison, Hera e A2a. Nel caso del project financing, le utenze sarebbero a carico dell’azienda che a sua volta farebbe investimenti consistenti in modo regolare per la sostituzione dei quadri, la sostituzione delle linee ed il loro ampliamento, la manutenzione delle luci negli impianti sportivi. Dal canto suo, il Comune corrisponderebbe un canone fisso all’azienda. La durata del project va dai 15 ai 20 anni per consentire alla ditta di ammortizzare gli investimenti”. Ad ogni modo, una scelta dovrà essere compiuta anche perché la partita è milionaria: “Abbiamo analizzato bene la materia - conclude l’assessore - sicuramente non si vuole continuare con l’attuale modalità e, qualsiasi scelta venga presa, il Comune migliorerà la situazione in un ambito in cui gli investimenti sono necessari come, per esempio il relamping. Ad oggi su 12mila punti luce del territorio comunale solo 2mila sono a led. Questa è una vergogna per il capoluogo e bisogna recuperare il tempo perso. Abbiamo già avviato il censimento delle zone buie e prive di copertura ed è già stata avviata la progettazione di nuovi punti luce. Appena ci saranno le risorse disponibili, faremo gli investimenti necessari”.
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