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Miti e teatro alla notte del liceo

Performance, letture e musica in una maratona artistica e culturale di livello nazionale

Miti e teatro alla notte del liceo

Gli studenti del Celio Roccati alla notte dei licei. Venerdì scorso alla sala Bisaglia del Censer di Rovigo, il liceo classico Celio-Roccati ha celebrato la XI Notte nazionale del liceo classico, partecipando in contemporanea ad un evento ideato dal professor Rocco Schembra che ha coinvolto più di 350 licei classici italiani e 17 licei stranieri.

La serata si è aperta con i saluti della dirigente scolastica, Anna Maria Pastorelli, e di Vettorato dell’Ust di Rovigo e del sindaco della città, Valeria Cittadin. Nel corso della serata, gli studenti hanno dimostrato quanto il curriculum del classico sia sempre valido e capace di stimolare un costante raffronto con la contemporaneità. Tutte le classi dell’indirizzo hanno scelto di proporre una serie di performance legate al tema Mediterraneo-mediterranei e gli studenti, animati da entusiasmo, grazie all’aiuto dei loro docenti, sono stati capaci di cogliere e rielaborare gli stimoli derivanti dai loro studi. Il tutto si è svolto di fronte ad un pubblico di genitori, parenti, amici, conoscenti, ex alunni e curiosi per un appuntamento che si ripete da diversi anni e che contribuisce ad arricchire l’offerta formativa dell’istituto “Celio-Roccati”.

La prima parte della serata è volata tra i banchi dell’horreum di San Basilio in Miti al mercato della 1 A, l’affascinante mito di Atlantide, coi suoi risvolti filosofici, scientifici, cinematografici e musicali in Poseidon, il continente sommerso della 2 A e le riflessioni di una giovane studentessa che cerca di orientarsi nel mare della vita con l’aiuto dei classici in A Mari usque ad mare della 3 A.

Dopo la pausa, la musica ha accompagnato il rientro in sala del pubblico sulle note di Le petite negre di Debussy, melodia eseguita da un quartetto di fiati, e su quelle della canzone originale Ci devi stare, interpretata dal vivo da una bravissima studentessa di terza.

Nella seconda parte la 4 B con Mediterraneo: mare che unisce, mare che divide ha coinvolto il pubblico facendolo salire su una simpatica imbarcazione, il Bragosso Ulisse, insieme a Odisseo, Enea e altri personaggi mitologici per poi farlo riflettere sulla tragedia dei migranti. La 4 A con Che ne e’ stato di ifigenia? ha divertito e poi emozionato con la sua personale rielaborazione del sacrificio della giovane figlia di Agamennone.

Gps: Graecorum polytropos sapientissimus è il titolo che la 5 A ha dato alla sua performance, rievocando le vicissitudini e i viaggi per mare del famoso eroe greco che, però, invece di affidarsi alla sua proverbiale versatilità e intelligenza, si affida alla tecnologia moderna, smarrendo rotta e motivazione. E che dire della 5 B, che col suo VEspissimo ha rielaborato una commedia del grande Aristofane? La proliferazione dei processi nell’Atene del V secolo. a.C. è diventata occasione per una pungente parodia sulla giustizia che ha alternato momenti di divertimento a momenti più seri e riflessivi. La serata si è conclusa con la lettura recitata, in greco e in italiano, da parte di tre studenti di quinta, di un celebre frammento della poetessa Saffo, sia in greco sia in quattro traduzioni illustri dei poeti Foscolo, Leopardi, Pavese e Quasimodo.

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