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LO STUDIO

Non scaldarlo in microonde!

Il recente studio sul tè e i suoi benefici di Mark Miodownik della University College di Londra

Il recente studio sul tè e i suoi benefici di Mark Miodownik, docente alla University College di Londra

Nel vivace dibattito sulle modalità ottimali per il consumo del tè, emerge con forza la questione della "rinascita termica". Tuttavia, un recente studio scientifico solleva forti riserve riguardo all'utilizzo del microonde per riscaldare la bevanda, definendolo un vero e proprio "attentato" al sapore autentico del tè

Il professor Mark Miodownik, docente di Materiali e Società alla University College di Londra, esprime chiaramente la sua posizione: riscaldare il tè nel microonde è un "orrore" per il palato. Egli argomenta che i flavonoidi, sostanze benefiche presenti nelle foglie di tè, subiscono un'alterazione irreversibile quando esposti alle microonde. "Questi componenti essenziali si perdono irrimediabilmente nel processo, per cui, se non si consuma il tè subito dopo la preparazione, la sua qualità si degrada ulteriormente", spiega Miodownik. In sintesi, un tè riscaldato perde il suo sapore originale, diventando "terribile". Miodownik avverte inoltre sulla qualità del tè servito durante i voli aerei, dove la bassa pressione atmosferica e l'aria secca incidono negativamente sulla percezione del gusto.

Anche nell'industria del tè si levano voci analoghe. Una portavoce di Yorkshire Tea sconsiglia l'uso del microonde: "Comprendiamo la frustrazione di una tazza fredda, ma riscaldare il tè in questo modo ne può alterare il sapore, specie se vi sono aggiunte come latte e zucchero", suggerendo invece di preparare una nuova tazza con acqua bollente. Un'altra prospettiva arriva dal professor Quan Vuong dell'Università di Newcastle, esperto in Scienze dell'Alimentazione e Nutrizione Umana. Vuong raccomanda di aggiungere il latte solo dopo aver preparato il tè, per preservare i composti chimici volatili. Egli sottolinea che i tè ben preparati contengono fitochimici che potrebbero contribuire alla prevenzione di malattie croniche come il cancro e le patologie cardiovascolari.

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