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veneto
08.04.2025 - 11:59
Il Vinitaly 2025 si è rivelato un palcoscenico perfetto per una delle tendenze più innovative nel mondo del vino: i vini dealcolati. Questo segmento, ancora pionieristico in Italia, sta rapidamente guadagnando terreno, soprattutto tra i giovani, attratti dalla possibilità di degustare senza il timore dell'etilometro. Le bottiglie, dai nomi evocativi e dal design accattivante, hanno catturato l'attenzione dei visitatori, confermando che il mercato dei vini senza alcol è in piena espansione.
Nel cuore del padiglione C, la "0 Alcohol Enoteca - Cocktail bar" ha ospitato i vini dealcolati di sette cantine, quattro delle quali provenienti da Veneto e Friuli Venezia Giulia. Tra queste, le cantine Marchesi Fumanelli della Valpolicella hanno presentato la loro linea Fri Zero, con spumanti e vini fermi da uve Corvina, Corvinone, Pinot grigio, Fernanda e Garganega. Con una produzione di 200.000 bottiglie l'anno, vendute a 15 euro ciascuna, l'azienda si rivolge a mercati internazionali come Stati Uniti, Canada, Thailandia, Cina e Nord Europa.
L'innovazione tecnologica è al centro della strategia di crescita di queste aziende. Matilde Peres e Giovanni Sportelli, rispettivamente responsabile dell'e-commerce e responsabile commerciale Italia, hanno sottolineato l'importanza di un nuovo macchinario per la dealcolazione, basato su una sorta di osmosi inversa. Questo investimento testimonia l'impegno delle aziende nel migliorare continuamente la qualità dei loro prodotti.
La Anna Spinato company di Ponte di Piave, fondata nel 1952, è stata tra le prime a credere nel potenziale dei vini senza alcol. Con la linea Hero, l'azienda produce circa 100.000 bottiglie l'anno, vendute principalmente all'estero, in mercati come Giappone, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti. Anna Spinato, insieme al figlio Roberto, ha puntato sulla tecnica del blocco della fermentazione per creare vini certificati per i mercati di religione musulmana.
Anche in Friuli Venezia Giulia, la Lea Winery di San Vito al Tagliamento ha fatto il suo debutto a Vinitaly. Fondata da Lucio Spadotto e dai suoi figli, l'azienda produce vini dealcolati di alta qualità, venduti tra i 18 e i 30 euro. Nel frattempo, l'azienda De Stefani, con una lunga tradizione vinicola, ha iniziato a produrre vini senza alcol in Italia, dopo anni di collaborazione con partner esteri. Le loro bottiglie, vendute tra i 16 e i 20 euro, sono molto apprezzate in mercati come Stati Uniti, Nord Europa e Corea del Sud.
Non solo vino: anche le distillerie stanno esplorando il mondo del NoLo. La distilleria trevigiana Castagner ha presentato due novità zero alcol, frutto di una lunga ricerca sulle erbe. Tra queste, l'amaro Leon Zero e un nuovo aperitivo analcolico, Robì. Queste innovazioni dimostrano come l'attenzione alla riduzione del grado alcolico stia diventando una priorità per molti produttori.
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