VOCE
VIAGGIO REALE
08.04.2025 - 18:25
Fermento, attenzione e tantissima folla pronta ad accogliere i sovrani britannici: Carlo III e Camilla sono arrivati in Italia per il viaggio di Stato. Dopo gli alti onori al Quirinale, l'omaggio all'altare della Patria e la visita al Colosseo, un fitto calendario di impegni.
Il 9 aprile, re Carlo III incontrerà la Premier Giorgia Meloni a Villa Pamphilj in mattinata, prima di un impegno presso il Mattatoio. La Regina visiterà una scuola nell'ambito di un progetto del British Council. Nel primo pomeriggio, re Carlo interverrà in Parlamento, seguito da una cena di Stato serale al Quirinale. Il 10 aprile, il Re e la Regina si recheranno a Ravenna, dove nel primo pomeriggio visiteranno la Tomba di Dante. Proseguiranno con visite separate: il Re a San Vitale e Galla Placidia, la Regina al Museo di Byron, prima di partecipare a un evento municipale e al Festival dell'Emilia Romagna. Il rientro in Inghilterra è previsto in giornata.
Complice l'attenzione mediatica di questi giorni per il loro viaggio in Italia, forse non tutti sanno che il Polesine è molto più legato all'Inghilterra, e ai reali, di quanto si creda.Basta spostarsi a Badia Polesine, all'antichissima Abbazia della Vangadizza. Proprio davanti a quelli che rimangono i resti della gloriosa costruzione medievale, due arche sepolcrali. Una di queste contiene quelli che sarebbero i resti di Alberto Azzo II d'Este, il capostipite della genealogia estense, dalla quale, attraverso vari rami, discende l'attuale casato britannico dei Windsor (nome attuale frutto del cambio di dicitura voluto da re Giorgio V, durante la Prima Guerra Mondiale, per scongiurare possibili riferimenti alle derivazioni tedesche, Sassonia-Coburgo, della famiglia).
In passato, in forma privata, Carlo era già stato, come principe di Galles, in visita alle arche degli avi, da buon intenditore e appassionato di arte e storia. Inoltre, la tradizione del paese ricorda bene i fiori inviati annualmente dalla Regina Madre (mamma di Elisabetta II e nonna di Carlo) da apporre sulle spoglie dei gloriosi capostipiti estensi.
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