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SAN MARTINO DI VENEZZE

San Martino di Venezze: “Puntiamo sui servizi per evitare la fuga”

Il sindaco Elisa Sette: “Impegno costante per mantenere standard alti. Obiettivo asilo nido”

Ecco la lista del candidato sindaco Elisa Sette

Elisa Sette San Martino di Venezze

Il sindaco Elisa Sette: “Impegno costante per mantenere tutti i servizi in loco. Obiettivo asilo nido”

San Martino di Venezze è una cittadina di 3725 abitanti a ridosso del fiume Adige confinante con la provincia di Padova e con un campanile storto che accomuna San Martino a Pisa, ma anche a Ficarolo, nell'Alto Polesine. La Voce dei Paesi è approdata qui, per sentire dalle parole del sindaco Elisa Sette e dei suoi cittadini, come si vive a San Martino di Venezze e cosa si fa per renderla sempre migliore.

"Standard alti e servizi alle famiglie, agli anziani e alle fasce più deboli”. Il sindaco di San Martino di Venezze Elisa Sette ce la sta mettendo tutta per evitare la fuga dal paese e per fare da collante alla sua comunità.


Qual è il punto di forza del suo paese e quali le debolezze?

“Partirei dai pregi, perché come comunità abbiamo molto da offrire. I servizi sono il nostro punto di forza: scuole ben organizzate, una biblioteca attiva e un’ampia rete di associazioni che operano nel sociale, nella cultura e nello sport. Offriamo ai ragazzi un’educazione completa, dalla scuola allo sport pomeridiano, e non trascuriamo gli anziani, per i quali stiamo potenziando le attività. Tuttavia, non mancano le difficoltà: il problema principale è economico. I tagli ai finanziamenti ci mettono a dura prova, e il bilancio comunale è sempre in bilico lo stiamo chiudendo sul filo di lana. Siamo alla ricerca costante di risorse, tra bandi statali, regionali e fondazioni private, ma è sempre più difficile ottenerle. Stiamo per esempio lavorando all’asilo nido e abbiamo partecipato a molti bandi Pnrr. Non è semplice, ma ce la mettiamo tutta grazie agli uffici, un team che è la nostra forza”.

San Martino si sente più vicino alla Provincia di Rovigo o di Padova?

“Pur facendo parte della provincia di Rovigo, la vicinanza con il padovano influisce sulle abitudini dei cittadini. Ci sentiamo rodigini, ma molti si spostano verso Conselve o Monselice per il lavoro e lo shopping. Purtroppo, nel nostro paese i negozi sono pochi, soprattutto nel settore dell’abbigliamento, e la crisi ha portato diverse chiusure”.

Com'è la situazione economica e lavorativa?

“In passato il tessile era un settore importante, ma oggi è rimasto attivo solo qualche laboratorio. Abbiamo più piccole e medie industrie, alcune con 50-60 dipendenti. Sono una risorsa per l’occupazione locale, insieme al settore della ristorazione, che è un punto di forza del paese. I nostri ristoranti e trattorie sono molto apprezzati e attraggono clienti anche da fuori”.

San Martino di Venezze ha ragioni culturali e storiche per essere attrattiva, oltre alla ristorazione?

“Uno dei luoghi simbolo di San Martino è il sito storico di Saline, situato in una frazione del comune. E’ in fase di ristrutturazione, ma il processo è lungo perché la proprietà è frammentata. Tuttavia, resta una meta molto frequentata da chi ama camminare o andare in bicicletta nella natura”.

Il Polesine diventa sempre più anziano. La statistica è confermata anche nel suo paese?

“Sì, come nel resto del Polesine, la popolazione ha un’età media piuttosto alta. Abbiamo molte persone over 60, ma cerchiamo di garantire loro una buona qualità di vita. Le associazioni locali, insieme all’amministrazione, organizzano attività ricreative e offrono servizi di trasporto. Il nostro obiettivo è creare una comunità inclusiva per tutte le fasce d’età. Il prossimo mese, ad esempio partirà un bando per la terza età e qui c’è la possibilità di fare ginnastica dolce”.

Riuscite a trattenere i giovani?

“La cosiddetta ‘fuga dei cervelli’ è una realtà anche a San Martino. Cerchiamo di supportare le famiglie fin dalla nascita dei bambini, con un bonus di 600 euro per ogni nuovo nato, siamo stati i primi o uno dei primi in Provincia. Abbiamo avuto sei nuovi nati nel primo semestre del 2024 e nel secondo semestre 2024. Tuttavia, molti giovani, una volta laureati, trovano lavoro altrove. Le opportunità qui sono più adatte a operai specializzati, quindi trattenere i laureati è una sfida”.

E per quanto riguarda l’integrazione degli stranieri?

“San Martino è una comunità accogliente. Nel 2024 su 21 nuovi nati, 3-4 erano di origine straniera. Non abbiamo mai avuto problemi di integrazione: le famiglie che scelgono di vivere qui si inseriscono bene nel tessuto sociale e diventano parte della comunità”.

Quali prospettive vede per il futuro del paese?

“Il nostro obiettivo è mantenere alta la qualità della vita. Stiamo lavorando per aprire un asilo nido, che sarà un grande passo avanti. Continueremo a supportare le associazioni, migliorare i servizi per gli anziani e tutelare il nostro territorio. San Martino è un comune di campagna, ma vogliamo che resti un posto vivo e accogliente per tutti”.

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