VOCE
taglio di po
09.04.2025 - 07:39
Ad appena una settimana dalla chiusura di una macelleria islamica a Badia Polesine, dove erano stati rinvenuti alimenti potenzialmente forieri di rischi per la salute, le Fiamme Gialle hanno “abbassato le serrande” di un’altra attività dedita alla vendita di prodotti etnici: questa volta a finire nelle maglie dei controlli in materia di sicurezza alimentare da parte dei reparti dipendenti dal Gruppo della Guardia di Finanza di Rovigo è stato un’esercente 39enne pakistano di Taglio di Po dedito alla vendita di kebab.
"All’atto dell’accesso - conferma la nota stampa del comando provinciale - i finanzieri della Tenenza di Adria - in collaborazione con personale del Sian (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) della Ulss5 “Polesana” – hanno innanzitutto appurato le pessime condizioni igienico-sanitarie dei locali, delle attrezzature e degli impianti per la preparazione degli alimenti".
"I prodotti alimentari - prosegue la descrizione - conservati nei frigoriferi sono stati trovati in stato non idoneo al consumo: alcuni erano scaduti, privi di etichetta e conservati in condizioni non conformi alle normative. Inoltre, le attrezzature e i frigoriferi presentavano incrostazioni e condizioni di pulizia del tutto inadeguate. E’ quindi scattato il sequestro di
complessivi 60 kg di prodotti alimentari, tra cui patate fritte, carne, kebab, verdura ed altri alimenti".
"Il sequestro sanitario, effettuato ai sensi dell'art. 20 del D.P.R. 327/1980 si è reso necessario al fine di garantire la tutela della salute pubblica. Parallelamente all’attività di controllo fiscale, ancora in corso, sono state contestate violazioni delle norme europee e nazionali in materia di igiene e sicurezza alimentare, con sanzioni amministrative che ammontano ad un totale di 18mila euro".
"Al titolare è stato conseguentemente intimato il divieto di prosecuzione dell’attività fino al ripristino dei requisiti igienico-sanitari e la rimozione delle condizioni di grave incuria all’interno dei locali; è stata infine disposta la distruzione della merce sequestrata per il tramite di una ditta specializzata. L’attività svolta testimonia, ancora una volta, il massimo impegno della Guardia di Finanza a tutela della sicurezza dei consumatori, a cui devono essere destinati alimenti, genuini, sicuri e conformi agli standard qualitativi previsti dalle normative di settore".
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