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omicidio suicidio

Uccide la moglie a coltellate e poi si toglie la vita

Muratore in pensione, Anselmo Zanellato era originario del Polesine

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I Carabinieri

Confienza, un piccolo comune del Pavese con poco più di 1.500 abitanti, è stato scosso da un drammatico omicidio-suicidio che ha lasciato la comunità incredula e addolorata. In un luogo dove tutti si conoscono, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che Anselmo Zanellato, un muratore in pensione di 68 anni, originario del Polesine, potesse compiere un gesto così estremo. La sua vittima è stata la moglie, Chiara Crivellini, di 66 anni, uccisa a coltellate nella cucina della loro abitazione in via Castellazzo. Dopo l'omicidio, Anselmo si è tolto la vita nel pollaio, utilizzando un vecchio fucile da caccia, un cimelio di famiglia.

La tragedia è avvenuta in un contesto apparentemente sereno. Il sindaco di Confienza, Francesco Della Torre, ha descritto la coppia come persone tranquille e rispettabili. "Anselmo era una persona cordiale, lo vedevo spesso passeggiare con il cane. Solo pochi giorni fa era venuto in Comune per un documento di routine, sembrava tranquillo", ha dichiarato il primo cittadino. Nonostante le voci di una possibile depressione di Chiara legata a problemi di salute, nulla lasciava presagire una simile tragedia.

Le autorità stanno cercando di fare luce su quanto accaduto. I carabinieri stanno esaminando i dettagli dell'accaduto, mentre le salme dei coniugi sono state trasferite all'obitorio in attesa dell'autopsia, che potrebbe fornire ulteriori elementi utili alle indagini. La Procura ha già disposto l'esame autoptico per chiarire le circostanze e il momento esatto della morte, che non sembra essere avvenuta il giorno precedente al ritrovamento.

La notizia ha lasciato la comunità di Confienza attonita e in lutto. Il figlio della coppia, che vive in un altro centro della Lomellina, è stato informato della tragedia e si trova ora a fare i conti con una perdita inimmaginabile. In un paese dove le persone si conoscono e si sostengono a vicenda, la tragedia ha sollevato interrogativi e riflessioni sulla fragilità delle relazioni umane e sull'importanza di cogliere i segnali di disagio, anche quando sembrano invisibili.

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