VOCE
crisi berco
10.04.2025 - 20:22
Accordo al tavolo al ministero per il ritiro della procedura collettiva per 247 lavoratori
Dopo circa 200 giorni di vertenza 346 ore di sciopero e fermo produttivo, un improvviso lampo di speranza per i lavoratori della Berco. Al termine dell’incontro al Ministero dell’industria del made in Italy con i rappresentanti dell’azienda e delle organizzazioni sindacali, è infatti arrivato l’annuncio: “Ritiro della procedura di licenziamento collettivo per i 247 lavoratori del sito produttivo di Copparo, in provincia di Ferrara, con l’impegno da parte della proprietà a non avviare nuove azioni unilaterali nei prossimi quattro anni e a intraprendere, insieme a tutte le parti coinvolte, un percorso di consolidamento industriale per Berco in Italia”.
Questi, ha rimarcato il ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso “i pilastri dell’accordo quadro sottoscritto al Mimit tra i vertici aziendali di Berco e le organizzazioni sindacali”. E senza tanti giri di parole, il ministro parla di “un risultato importante, frutto di un lavoro di squadra che ci permette ora di aprire la strada al rilancio industriale. Continueremo a lavorare insieme per trasformare anche questa crisi in opportunità di sviluppo e, quindi, per il consolidamento industriale di Berco in Italia”.
Urso ha poi ringraziato “il prefetto di Ferrara e le Regioni Emilia-Romagna e Veneto, oltre alle parti interessate, per il fondamentale contributo reso nell’ambito della vertenza”.
Con l’intesa sottoscritta nel corso del tavolo di ieri, l’azienda si impegna a ritirare la procedura di licenziamento collettivo in corso per il personale dell’impianto di Copparo, dove lavorano circa un centinaio di polesani. Gli esuberi occupazionali, si rimarca, “saranno gestiti in maniera non traumatica, attraverso uscite volontarie e l’avvio della cassa integrazione per contratto di solidarietà”.
Il ministero, poi, sottolinea che “al fine di favorire il consolidamento produttivo e occupazionale della società Berco, promuoverà sinergie con imprese in settori compatibili con le produzioni attuali e potenziali dell’azienda”.
Inoltre, il Mimit monitorerà lo stato di avanzamento dell’accordo, attraverso incontri periodici con le parti, per garantire la salvaguardia occupazionale e il rilancio dei siti produttivi dell’azienda in Italia
Inevitabilmente trionfali toni dei sindacati: “Dopo mesi di trattativa, grazie anche alla collaborazione dei tecnici del Ministero, Fim, Fiom e Uilm, grazie alla grandissima e straordinaria mobilitazione messa in campo dai lavoratori hanno raggiunto un accordo che cancella i licenziamenti rendendo disponibile unicamente l'uscita dei lavoratori che vorranno lasciare Il gruppo in maniera volontaria. Abbiamo portato l’azienda a rinunciare alla possibilità di avviare ulteriori procedure per un periodo di almeno quattro anni e, la stessa, richiederà la copertura degli ammortizzatori sociali, per far fronte alla mancanza di carichi di lavoro per la salvaguardia occupazionale. Le strutture territoriali, con le Rsu e l’azienda, saranno impegnate ad avviare il confronto per il rinnovo del contratto integrativo aziendale che, anche se attualmente congelato, alla sua sottoscrizione, produrrà i suoi effetti in maniera retroattiva dal primo marzo 2025. Qualora la trattativa sull’integrativo dovesse subire momenti di stallo, il Ministero si impegnerà a riconvocare le parti per trovare una valida mediazione”.
Poi, Fiom, Fim e Uilm aggiungono: “E’ per noi fondamentale l’impegno del Ministro a ricercare un consolidamento produttivo del sito di Copparo, come dell’intero gruppo, percorrendo Ia possibilità di sinergie con altre aziende. Da qui dovrà realizzarsi un nuovo piano industriale da discutere con le organizzazioni sindacali”.
Infine, i sindacati “esprimono fortissima gratitudine a tutti i lavoratori che hanno contribuito a questo risultato con la loro mobilitazione e i loro sacrifici ed alla comunità, istituzioni incluse, che non hanno fatto venir meno la loro solidarietà”.
L’assessore al Lavoro della Regione Veneto Valeria Mantovan commenta: “Con i lavoratori di Berco abbiamo vissuto momenti difficili e di grande tensione, promuovendo un approccio basato sulla volontà di trovare a tutti i costi soluzioni condivise che guardassero anche alla continuità industriale. Un’aspirazione che si scontrava con l’intenzione granitica dell’azienda di proseguire verso la dismissione produttiva e il licenziamento del personale. Ora, grazie al lavoro di tutti, apprendiamo che l’azienda ha riacquisito lungimiranza e la perseveranza dei sindacati e delle istituzioni è stata premiata. Non posso che render merito all’azienda per il cambio di rotta: riaprire al dialogo, mantenere le produzioni e garantire l’occupazione per quattro anni sono esiti che non apparivano raggiungibili fino a ieri. In realtà, questo risultato è frutto di un lavoro lungo, intenso e complesso per il quale ringrazio il Ministro Urso e le sue strutture tecniche con le quali, come Regione, siamo stati in costante affiancamento”.
Sul tema sono subito intervenuti anche i deputati Pd Nadia Romeo e Andrea De Maria: “Importante l’esito positivo della tavolo di crisi per la Berco. Fondamentale la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Come l’impegno di tutte le istituzioni. Avevamo recentemente assunto in merito una iniziativa parlamentare e continueremo a seguire con il massimo di attenzione i prossimi passaggi”.
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