VOCE
lendinara
14.04.2025 - 19:26
Polemica sui velox nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Lendinara, a partire dall’interpellanza presentata dai consiglieri di minoranza Moreno Ferrari e Stefano Borile rivolta al sindaco Francesca Zeggio.
Protagonisti del dibattito sono stati i quattro autovelox attivi nel territorio lendinarese, tre sulla Sr 88 e uno sulla Sp 17, per i quali i consiglieri hanno chiesto di chiarire l’omologazione e la possibilità di spegnimento da parte della prefettura, oltre a parlare degli incassi previsti per infrazioni e del funzionamento del T-red al semaforo del Santuario.
Recentemente, infatti, il giudice di pace di Rovigo ha deciso di annullare una multa per eccesso di velocità, rilevata dal dispositivo sulla Sr 88 poco prima della rotatoria di ingresso a Lendinara per chi arriva da Rovigo, dal momento che l’apparecchio non risulta omologato. La risposta del sindaco ha fatto riferimento al parere espresso dall’Avvocatura generale dello Stato: “In Italia abbiamo solo strumenti autorizzati e non omologati, il cui utilizzo è soggetto a revisione periodica. I nostri sono autorizzati, approvati e non omologati. La procedura di omologa è identica a quella di approvazione e l’organo è lo stesso. Comunque con la prefettura abbiamo già fatto una prima riunione in cui sono state trattate le strade provinciali e si è deciso di spegnere diversi autovelox”.
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“Le nostre apparecchiature non sono omologate - ha ribadito Borile - e di conseguenza è probabile che fiocchino i ricorsi, e per l’ente locale diventerebbe anche un problema di bilancio. In fase di approvazione del bilancio di previsione avevamo chiesto di ragionare su cosa succederebbe al nostro bilancio se venissero a mancare le entrate derivanti dagli autovelox, ora si vede che l’ipotesi non era lontana dalla realtà”.
Zeggio ha quindi precisato che nel previsionale di bilancio gli incassi stimati sono circa 560mila euro derivanti dai velox, 370mila per infrazioni varie tra cui quelle del T-red, di cui arriveranno poco meno di 105mila euro, 130mila euro di spese di riscossione ordinaria e coattiva.
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