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La maestra delle elementari scopre un piccolo genio

Tutti d'accordo: passa subito alla classe successiva

Il genio incompreso: la storia di un bambino plusdotato che sfida il sistema scolastico

Nel cuore di Montegrotto, un piccolo comune in provincia di Padova, si è svolta una storia che mette in luce le sfide e le opportunità che i bambini plusdotati affrontano nel sistema scolastico tradizionale. Protagonista di questa vicenda è un bambino di nove anni, che ha dimostrato un'intelligenza fuori dal comune, con un Quoziente d'Intelligenza (Qi) di 136, ben al di sopra della soglia di 130 che definisce la plusdotazione.

L'insegnante Stefania Lunardi, con una carriera iniziata nel 1998, ha notato subito qualcosa di speciale nel suo giovane alunno. "Non c’era modo di dargli stimoli al suo livello, sapeva già tutto", ha dichiarato Lunardi, ricordando i primi giorni di scuola del bambino alla scuola elementare Ippolito Nievo. All'età di sei anni, il piccolo aveva già dimostrato una padronanza della lettura e della scrittura, abilità che aveva acquisito a soli quattro anni. Tuttavia, la sua esperienza scolastica si è rapidamente trasformata in una fonte di frustrazione e noia.

Dopo un anno di osservazione attenta, Lunardi ha suggerito alla madre del bambino, una psicologa che lavora con le scuole, di sottoporlo a un test del Qi. La valutazione ha confermato i sospetti: il bambino era plusdotato. "Volevo che fosse valorizzato", ha spiegato Lunardi, che ha proposto di farlo avanzare di un anno scolastico per stimolarlo adeguatamente. La dirigente scolastica Roberta Scalone ha sostenuto questa decisione, lodando i docenti per la loro capacità di "vedere" oltre l'ordinario.

Questa storia non è un caso isolato. Sempre più spesso, le scuole si trovano a dover affrontare le esigenze particolari di studenti con capacità eccezionali. "È più semplice rimanere nell’ordinario, ma i miei docenti sono riusciti ad andare oltre", ha affermato Scalone. L'esperienza di Montegrotto dimostra come un approccio personalizzato possa fare la differenza nella vita di un bambino plusdotato.

La vicenda di Montegrotto trova un eco in un caso simile avvenuto a Vicenza, dove un ragazzino geniale è stato bocciato alle medie per noia. La famiglia ha fatto ricorso e il Tar ha annullato la bocciatura, riconoscendo la necessità di un programma scolastico su misura per il giovane studente. Questo episodio, datato 14 aprile 2025, sottolinea ulteriormente l'importanza di adattare il sistema educativo alle esigenze individuali degli studenti. Queste storie ci ricordano che il talento precoce, se non adeguatamente riconosciuto e coltivato, rischia di trasformarsi in un peso piuttosto che in un'opportunità. È fondamentale che le istituzioni scolastiche continuino a evolversi per accogliere e valorizzare ogni tipo di intelligenza.

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