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veneto
15.04.2025 - 10:00
A Villorba (Treviso), si è accesa una discussione che potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini locali. Un 35enne del posto è diventato il primo cittadino trevigiano a subire le conseguenze del nuovo decreto legge sulla sicurezza stradale, che prevede pene più severe per chi viene trovato positivo a sostanze stupefacenti, anche giorni dopo l'assunzione.
Tre giorni dopo aver fumato uno spinello, il protagonista di questa vicenda è stato coinvolto in un incidente stradale, causato da una mancata precedenza di un altro veicolo. Nonostante la responsabilità dell'incidente non fosse sua, il test antidroga ha rivelato tracce di cannabis nel suo organismo, portando alla sospensione della sua patente per un anno. La nuova normativa, fortemente voluta dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, è stata approvata dalla Camera e dal Senato con l'intento di aumentare la sicurezza sulle strade italiane. Tuttavia, il caso di Villorba ha sollevato interrogativi sulla sua applicazione e sull'equità delle sanzioni.
Rappresentato dall'avvocato Fabio Amadio, il 35enne ha deciso di sfidare la legge, presentando un'eccezione di incostituzionalità alla Corte Costituzionale. La sua argomentazione si basa sulla presunta violazione dei diritti dei cittadini, poiché la presenza di sostanze nel corpo non implica necessariamente uno stato di alterazione al momento dell'incidente. Questa vicenda ha acceso un dibattito non solo a Treviso, ma in tutta Italia, su come bilanciare la sicurezza stradale con i diritti individuali.
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