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IL CASO

Le “Iene” a caccia in Tribunale

Sparite centinaia di migliaia di euro a una giovane disabile: la troupe alla ricerca dei protagonisti

Le “Iene” a caccia in Tribunale

Giornata concitata, quella di ieri, in Tribunale a Rovigo e anche negli immediati dintorni. Il motivo è decisamente particolare: la presenza di una troupe delle “Iene”, la nota trasmissione di inchiesta di Mediaset, “a caccia” dei protagonisti di una vicenda che, nei mesi scorsi, aveva destato scalpore in Polesine. Ossia quella di una giovane diversamente abile, che sarebbe stata spogliata di centinaia di migliaia di euro dall’amministratore di sostegno, la madre.

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Sull’episodio aveva indagato la Guardia di Finanza, che aveva quindi comunicato l’esito dell’inchiesta e dato notizia di un sequestro a questa collegata. “Le investigazioni dei finanzieri della Tenenza di Occhiobello - spiegava infatti la comunicazione - sono scaturite da una denuncia presentata da un familiare di una disabile contro la 48enne rodigina nominata nel 2015 quale amministratore di sostegno, accusata di essersi appropriata di ingenti somme di denaro grazie anche all’ausilio del compagno 35 enne. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Rovigo, comprensive dell’analitica ricostruzione effettuate dalle Fiamme Gialle dei movimenti sui conti correnti bancari della vittima e degli indagati, hanno permesso di appurare come il citato amministratore di sostegno avrebbe posto in essere una sistematica spoliazione delle risorse finanziarie del suo assistito, utilizzandole per l’acquisto di beni personali, nel caso di specie di un capannone con diversa attrezzatura e di un immobile adibito ad abitazione o convogliandole in conti correnti a lei riferibili”.

Il sequestro aveva quindi avuto lo scopo di “congelare” i beni riconducibili a questa condotta.

“All’esito delle investigazioni - proseguiva infatti la ricostruzione - la Procura della Repubblica di Rovigo ha richiesto e ottenuto dal Gip decreto di sequestro preventivo ‘diretto’ e ‘per equivalente’ per l’importo di oltre 680mila euro al fine di far rientrare nella disponibilità della vittima le risorse indebitamente sottratte e destinate a garantirle il soddisfacimento dei suoi fabbisogni quotidiani. I finanzieri rodigini hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro, ‘mettendo i sigilli’ ai beni mobili ed immobili riferibili ai due indagati”.

Una vicenda, come detto, che aveva destato allarme e impressione in Polesine, varcandone anche i confini. Come detto, infatti, “Le Iene” sono arrivate a Rovigo, intenzionate a intervistare i due indagati, già nella serata di martedì. I giornalisti si sono anche messi in contatto con il legale che assiste il padre naturale della diversamente abile - che nella vicenda è parte offesa, mentre gli indagati sono la madre e il compagno di lei - l’avvocato Michele Cavallini del foro di Ferrara. Hanno anche cercato di intercettare l'avvocato dei due indagati.

Oggi, poi, i giornalisti delle Iene si sono spostati in Tribunale a Rovigo, dove era prevista la trattazione di un procedimento penale collegato in maniera molto marginale alla vicenda più ampia. La speranza era quella, evidentemente, di riuscire a intercettare qualcuno dei protagonisti. Un tentativo che, tuttavia, perlomeno in prima battuta, non sarebbe andato a buon fine.

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