Cerca

ECONOMIA

La moka diventa cinese

Nuo Capital, del magnate cinese Stephen Cheng, ha finalizzato l'acquisto delle azioni di Bialetti

Nuo Capital, del  magnate cinese Stephen Cheng, ha finalizzato l'acquisto delle azioni di Bialetti

Un altro simbolo del Made in Italy cambia bandiera e dice addio a Piazza Affari. La lussemburghese Nuo Capital, sotto il controllo del magnate cinese Stephen Cheng, ha acquisito il 78,567% delle azioni di Bialetti. In seguito all'annuncio, il titolo ha registrato un balzo del 61% a 0,45 euro. Bialetti, che vanta oltre un secolo di storia industriale, è conosciuta soprattutto per la sua iconica Moka e le moderne macchine da caffè espresso. Fondata nel 1919 da Alfonso Bialetti a Crusinallo, una frazione di Omegna, l'azienda ha segnato una svolta con il lancio della Moka Express nel 1933.

Bialetti è approdata in Borsa il 27 luglio 2007. "Ho acquisito questo straordinario marchio oltre 30 anni fa. Oggi Bialetti rappresenta una realtà internazionale con un grande potenziale", ha dichiarato Francesco Ranzoni, presidente di Bialetti Industria. L'acquisizione da parte di Nuo Capital, che ora ha sede a Coccaglio, in provincia di Brescia, segna un nuovo capitolo per il marchio. L'operazione include l'acquisizione delle quote, il rifinanziamento del debito aziendale e una successiva offerta pubblica di acquisto per il delisting da Piazza Affari. In dettaglio, Nuo Capital ha concordato l'acquisto del 59,002% di Bialetti per 47,3 milioni di euro da Bialetti Investimenti e Bialetti Holding, e del 19,565% per 5,7 milioni di euro da Sculptor Ristretto Investment. La finalizzazione dell'accordo è prevista entro la fine di giugno 2025, seguita da un'offerta pubblica di acquisto complessiva con un corrispettivo minimo di 0,467 euro per azione.

Attualmente, Bialetti è vista come un'azienda più solida, con una strategia chiara e un marchio riconosciuto a livello globale, secondo l'amministratore delegato Egidio Cozzi. La vendita si inserisce in un contesto di rifinanziamento del debito di Bialetti, parte dell'accordo di ristrutturazione del 2021. Sono previsti un finanziamento junior da 30 milioni di euro, fornito da illimity Bank e Amco Asset Management Company, e un finanziamento senior da 45 milioni di euro concesso da Banco BPM insieme a Bper e Banca Ifis. Inoltre, un apporto di capitale di almeno 49,5 milioni di euro arriverà da Nuo Octagon, riducendo significativamente l'indebitamento. Tommaso Paoli, ceo di Nuo, ha indicato nuovi obiettivi di "crescita per un marchio storico della cultura e tradizione italiana".

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400