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bracconaggio ittico
18.04.2025 - 21:00
Una proposta che sicuramente nasce per rispondere a una priorità innegabile e urgente, ossia contrastare il fenomeno del bracconaggio ittico, ma che potrebbe essere migliorata e divenire più efficace. Questa la valutazione che il Pd, compatto, sia a alla Camera, che al Senato, ha dato del disegno di legge proposto dal Governo.
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Alla Camera, è stata Nadia Romeo, Rodigina, deputata del Pd, ad argomentare questa decisione. “C’era davvero bisogno di intervenire? – ha esordito – Sì, assolutamente. E posso dirlo con cognizione di causa. In quanto provengo da quella provincia, il Polesine, che, assieme a parte del Ferrarese, ospita il Delta del Po. Un territorio unico, riconosciuto come patrimonio Unesco e inserito nelle Rete mondiale delle riserve della biosfera Mab per la sua straordinaria biodiversità. Uno dei territori più colpiti dal fenomeno del bracconaggio ittico”.
Un flagello che vede gruppi organizzati, spesso stranieri, colonizzare parti di territorio caratterizzate dalla presenza di corsi d’acqua, lagune o laghi, per iniziare qui a pescare in maniera intensiva e irregolare, devastando l’ecosistema, e avviare un sistema di commercializzazione del pescato, pure spesso illegale e non rispettoso delle norme igienico sanitarie.
“Queste bande – ha proseguito nella propria esposizione Romeo – sono organizzate con precisione criminale: hanno gerarchie ben definite, operazioni coordinate e profitti enormi, generati dallo sfruttamento illegale delle nostre acque. E i danni che producono sono devastanti su più fronti: ambientale, economico e igienico sanitario. Dal punto di vista sanitario, infatti, l’utilizzo di metodi di pesca vietati come elettrostorditori, veleni o reti enormi, lunghe centinaia di metri, provocano vere e proprie stragi che quasi azzerano la fauna ittica".
"Il danno economico deriva in primo luogo dal fatto che si genera un giro d’affari stimato in almeno 40mila euro a settimana per ogni gruppo operativo, spesso sottratti a ogni forma di tassazione. Non solo: la presenza dei bracconieri mette in fuga anche i pescasportivi, con i danni per l’indotto che ne derivano: non dimentichiamo che, nel nostro Paese, la pesca sportiva appassiona circa 2 milioni di persone, che sostengono 1481 punti vendita a loro esclusivamente dedicati, giro d’affari complessivo di oltre 3 miliardi”.
“Infine – ha continuato l’onorevole rodigina – il danno igienico sanitario: il pesce catturato illegalmente, destinato principalmente ai mercati esteri, arriva spesso anche su quelli italiani, dopo trasporti che ignorano ogni disposizione sulla sicurezza alimentare del consumatore. E credo sia superfluo ricordare come, senza controlli adeguati, il pesce pescato con metodi illegali presenti frequentemente cariche microbiche di tracce di diossina oltre i limiti consentiti con gravi rischi per la salute pubblica”.
Un quadro, quindi, senza dubbio allarmante, a fronte del quale non si può dubitare della necessità di un intervento. Intervento che, come detto, secondo il Pd avrebbe potuto e dovuto essere più incisivo.
“Le carenze più evidenti del testo – ha spiegato Romeo – riguardano proprio il sistema delle sanzioni e dei controlli. Le pene sono insufficienti e non tengono conto della recidiva. L’iter per sospendere le licenze è troppo lungo. Servono, infine, le risorse, delle quali non c'è traccia, per assumere più uomini e donne e per dotarli e dotarle di mezzi adeguati, per un controllo capillare e costante del territorio. Ringraziamo i volontari della Fipsas e tutti gli appassionati pescatori per il contributo dato fino a oggi nell’attività di deterrenza e controllo del territorio, anche a rischio della propria incolumità, ma la deterrenza e la tutela di legalità e territorio non possono essere delegate a loro”.
“Sono fondamentali carabinieri e polizie provinciali, che necessitano, come detto, di risorse, personale e formazione. Inoltre è necessario garantire una maggiore tracciabilità del pescato e un controllo rigoroso delle attività commerciali”.
"Mi auguro - chiude Romeo - che il testo approdi in aula quanto prima per potere essere votato".
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