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“C’è crisi, ma la città cresce”

A Occhiobello in tanti attirati dai costi, molti ferraresi si spostano a vivere a Santa Maria Maddalena

“C’è crisi, ma la città cresce”

Un po’ paese storico, un po’ città dormitorio, soprattutto per chi vive e lavora a Ferrara.

Occhiobello e Santa Maria Maddalena: due volti dello stesso comune, due anime che convivono, spesso si sfiorano, ma raramente si confondono. Lo abbiamo chiesto direttamente ai cittadini, a chi questi luoghi li vive ogni giorno, tra nostalgie, abitudini e piccole rivoluzioni quotidiane.

Filippo, residente da sempre a Santa Maria Maddalena, non ha dubbi: “Santa Maria è più un dormitorio, mentre Occhiobello è il vero paese. Solo negli ultimi anni si è cominciato a vedere qualche iniziativa che prova a coinvolgere la gente”.

La vicinanza con Ferrara si fa sentire eccome, anche se il senso di appartenenza resta saldo: “Io mi sento veneto, sono nato qui. A Ferrara si va perché è vicina, ma resto veneto”.

Eppure, Santa Maria cresce, si espande, attrae. I numeri parlano chiaro: la popolazione è aumentata (12.051 abitanti nel 31 dicembre del 2024), anche se le nascite sono in calo. “Quando i miei figli erano piccoli c’erano un centinaio di bambini per anno, ora siamo a meno della metà”, racconta ancora Filippo.

Eppure il quartiere si popola, con nuovi arrivi da Ferrara, dai Paesi vicini, attirati dai costi più accessibili e da una vivibilità che le città faticano a garantire.

Giorgio, pensionato da sette anni a Santa Maria dopo una vita vissuta a Ferrara, conferma: “Ferrara era vicina, Santa Maria era quasi una sua estensione. Ma oggi questa frazione è diventata più grande dello stesso Occhiobello”. Un’espansione urbana che ha cambiato volto al comune.

Alessandra, commerciante, dopo un’esperienza a Canaro ha scelto di aprire qui: “Il bacino d’utenza è buono, la gente gira, anche solo in bici. Il movimento c’è, si lavora”.

Anche Federico fa un analisi della situazione del commercio nella città: “Non stiamo vivendo anni facili, la situazione economica in Italia - e in Europa in generale - è complicata. Ci sono stati periodi migliori, è vero. Però io vedo che, nonostante tutto, il nostro paese e il nostro comune offrono tanto, e questa è una cosa positiva. È chiaro che si fa fatica, soprattutto dal punto di vista economico, ma vedo un impegno reale nel cercare di crescere e proporre iniziative di vario tipo. Credo che stiamo provando a fare quel passo in più per migliorare, sia nella mia città ma anche nel Polesine che in Veneto”.

E mentre Occhiobello resta il cuore istituzionale del comune, Santa Maria pulsa al ritmo di una vita quotidiana fatta di spostamenti, cambiamenti, nuovi residenti e antiche radici che resistono. Due mondi diversi, un solo comune. Ma forse, oggi più che mai, con due identità ben distinte.

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