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addio papa francesco

“Ci lascia tanto, ora tocca a noi”

Le parole del vescovo: “Ci ha insegnato che la Chiesa sta in mezzo alla gente. E’ la testimonianza del Vangelo”

“Ci lascia tanto, ora tocca a noi”

Oggi la messa in suffragio di Papa Francesco. E’ stata celebrata dal vescovo Pavanello al santuario della Madonna pellegrina in piazzale Cervi. Il vescovo nella sua omelia ha ricordato uno degli ultimi scritti del Papa e la riflessione sulla morte: “È un nuovo inizio, perché la vita eterna, che chi ama già sperimenta sulla terra dentro le occupazioni di ogni giorno, è iniziare qualcosa che non finirà. Ed è proprio per questo motivo che è un inizio ‘nuovo’, perché vivremo qualcosa che mai abbiamo vissuto pienamente: l’eternità”. In chiesa tantissima gente, molti sacerdoti e molte autorità, a cominciare dal sindaco di Rovigo Valeria Cittadin.

Pierantonio Pavanello ha anche rimarcato che “in questi giorni sono state dette tante parole sulla figura e sull’opera di Papa Francesco. Importante guardare a lui come al successore di Pietro, che il libro degli Atti degli apostoli, presenta come il principale protagonista della vita della comunità cristiana delle origini. In particolare il gesto con cui Pietro guarisce il paralitico, ci aiuta anche a comprendere il significato e il valore del ministero di Papa Francesco. Il paralitico che chiedeva l’elemosina alla porta del tempio rappresenta bene tanta parte dell’umanità di oggi, ferita e oppressa dalla violenza e dalla povertà”.

E ancora: “Francesco ha dato quello che possedeva, qualcosa che è più preziosa dell’oro e dell’argento: il Vangelo. Ringraziamo il Signore perché nei dodici anni del suo pontificato Papa Francesco ci ha aiutato a mettere al centro il Vangelo”. Il vescovo ha sottolineato “il modo con cui Papa Francesco è stato testimone del Vangelo: mi riferisco alla sua umanità, mai nascosta, anche quando poteva non essere compreso o infastidire qualcuno. Il suo stile, semplice e immediato, è un lascito prezioso: oggi c’è bisogno proprio di una Chiesa che stia in mezzo alla gente e che sappia accogliere tutti con l’umanità dei suoi membri. Per poter dire il Vangelo è necessario che prima facciamo spazio alle persone. La nostra preghiera di suffragio esprima la nostra gratitudine per quanto abbiamo ricevuto dal suo insegnamento e dal suo esempio”.

E infine: “A noi, membri della Chiesa in cammino nel mondo di oggi, spetta il compito di onorare la sua memoria facendo crescere i semi del regno di Dio da lui seminati in mezzo a questa umanità tribolata e confusa”.

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