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veneto
24.04.2025 - 07:31
Elena Maraga, educatrice trevigiana di una scuola materna parrocchiale, ha annunciato l’intenzione di impugnare il licenziamento ricevuto martedì scorso con una raccomandata. La docente, che nel tempo libero gestiva un profilo sulla piattaforma per adulti OnlyFans, è stata licenziata per giusta causa, secondo quanto indicato nella comunicazione ufficiale della scuola.
Il provvedimento, controfirmato dal parroco e dal legale rappresentante dell’istituto, è motivato dal fatto che l’attività secondaria svolta dall’insegnante sia in contrasto con l’ispirazione cattolica che guida il progetto educativo dell’asilo.
Dopo una pausa di 24 ore, l’educatrice ha comunicato che avvierà un’azione legale contro la scuola per contestare il licenziamento. "Metterò la scuola davanti a un bivio: un accordo o il tribunale", ha dichiarato Maraga. L’intento è quello di cambiare l’esito di una vicenda che ha avuto ampia risonanza anche sul piano mediatico e che ha sollevato un acceso dibattito sul ruolo privato dei dipendenti nel settore educativo.
Secondo quanto riportato, la scuola non ha ritenuto valide le giustificazioni presentate dall’educatrice. In una comunicazione ufficiale, il legale rappresentante dell’istituto ha specificato che "le argomentazioni presentate non smentiscono né giustificano quanto esposto nella contestazione disciplinare del 19 marzo, che rimane integralmente confermata".
Nel documento si sottolinea inoltre che l’attività condotta sulla piattaforma OnlyFans, attraverso la quale Maraga avrebbe percepito un compenso economico, non era mai stata comunicata preventivamente e sarebbe risultata incompatibile con i valori religiosi dell’istituto. Tali motivazioni hanno portato la scuola a dichiarare interrotto il rapporto fiduciario con l’educatrice, elemento essenziale nel contesto educativo.
Sul fronte dell'istituto, la presidente della FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) Simonetta Rubinato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni dirette sul caso specifico, affermando di non essere stata coinvolta nel procedimento. Tuttavia, ha auspicato che "la vertenza possa concludersi nell'interesse della serenità della comunità educante".
Silenzio, invece, da parte della scuola materna e del parroco, che al momento non hanno rilasciato ulteriori commenti pubblici sull'accaduto.
Dal canto suo, Elena Maraga ha definito il provvedimento "un’ingiustizia", affermando che avrebbe preferito trovare un accordo pacifico con la scuola. "Non immaginavo sarebbe stato così semplice per loro licenziarmi. Non hanno motivato in modo dettagliato la loro scelta e mi hanno esclusa da ogni possibilità di confronto", ha aggiunto.
Secondo quanto riportato dalla stessa educatrice, il licenziamento le impedirà anche di accedere all’indennità di disoccupazione, in quanto avvenuto per giusta causa. Maraga ha anche dichiarato l’intenzione di contattare direttamente la madre di un alunno che avrebbe segnalato la sua attività online, scatenando l’intera vicenda: "Mi chiarirò con lei, voglio capire perché è arrivata a tanto".
Attualmente, l’educatrice è in attesa di una risposta da parte dell’istituto per un eventuale confronto, ma ha già dato incarico ai propri legali per avviare le procedure necessarie in vista di un’azione legale.
La questione resta al centro dell’attenzione pubblica, mentre si attende di conoscere gli sviluppi giudiziari della controversia tra la maestra e la scuola parrocchiale.
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