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calcio giovanile
25.04.2025 - 08:50
Un caso eclatante arriva dalla provincia di Pordenone, dove un giovane calciatore della juniores del Cavolano ha ricevuto una squalifica di cinque anni per aver colpito con una testata l'arbitro Alessandro Buoro. Un episodio che ha scosso il mondo del calcio giovanile e che ci invita a riflettere su quanto sia importante mantenere la calma anche nei momenti più concitati.
Era il 12 aprile, una data che i protagonisti di questa vicenda ricorderanno a lungo. Sul campo, secondo questa ricostruzione dei fatti, si affrontavano il Cavolano e lo Spilimbergo, in una partita valida per il torneo juniores provinciale. Il match, che si è concluso con un netto 7-0 a favore dello Spilimbergo, è stato segnato da un episodio che ha fatto il giro delle cronache sportive. Al 44' della ripresa, l'arbitro Buoro ha estratto il secondo cartellino giallo, seguito dal rosso, nei confronti di un giocatore del Cavolano, decretando anche un rigore per gli avversari. Una decisione che ha scatenato l'ira del giovane calciatore, il quale avrebbe, secondo le contestazioni, reagito in modo violento, colpendo l'arbitro con una testata.
La reazione del giudice sportivo è stata ferma e decisa: cinque anni di squalifica per il giovane, che dovrà restare lontano dai campi fino al 12 aprile 2030. Una sanzione esemplare, che tiene conto della gravità del gesto e delle conseguenze che avrebbe potuto avere. L'arbitro Buoro, infatti, ha riportato una tumefazione alla fronte e un trauma contusivo, con una prognosi di tre giorni. Il referto medico ha giocato un ruolo fondamentale nella decisione del giudice, che ha voluto lanciare un messaggio chiaro: la violenza non ha posto nel calcio.
Di fronte a un episodio così grave, le reazioni non si sono fatte attendere. Il direttore sportivo del Cavolano, Stefano Buriola, ha espresso il suo rammarico e ha annunciato l'intenzione di organizzare attività di sensibilizzazione nei confronti degli arbitri. Un'iniziativa accolta con favore dal presidente della sezione Aia di Pordenone, Manuel Giacomazzi, che ha sottolineato l'importanza di collaborare per prevenire simili episodi in futuro.
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