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il 25 aprile nel delta

Un inno alla pace e alla democrazia

I sindaci e le comunità in una riflessione sull’importanza di preservare la memoria storica

Un inno alla pace e alla democrazia

Una giornata carica di significato quella di oggi, venerdì 25 aprile, nei Comuni deltini, che hanno celebrato l’80° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo con cerimonie diffuse su tutto il territorio.

Ad Ariano nel Polesine, le celebrazioni si sono articolate su più giornate. Giovedì 24, in piazza Garibaldi, un incontro tra l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luisa Beltrame, forze dell’ordine, Protezione civile, associazione Bersaglieri e alunni delle scuole del territorio. Il momento dell’alzabandiera davanti al monumento ai caduti è stato quest’anno toccante: la bandiera è stata portata a mezz’asta in segno di lutto, seguito da un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco. Beltrame ha voluto rivolgersi ai più giovani, parlando di libertà, diritti, doveri, leggi razziali, ma anche di rispetto e condivisione del bene comune.

“Dopo 80 anni la giornata di quest’anno assume un significato ancora più profondo perché ci coglie in un momento particolare: la morte di Papa Francesco, Papa che ha portato avanti con convinzione e determinazione i valori della pace, della libertà, dell’uguaglianza, dell’accoglienza. Un momento storico di crisi mondiale in cui la pace, la libertà e la stabilità sono minacciate, un momento nel quale fatichiamo a guardare con fiducia al futuro. Quest’anno ci troviamo a pensare al significato del 25 aprile in questo contesto difficile, ma per questo è importante più che mai riflettere sui valori che ci hanno guidato fino ad oggi. La storia si scrive ogni giorno e i valori della democrazia, della libertà e della pace sono tuttora vivi, attuali e universali, e connessi tra loro. Nel citare il Padre Costituente Pietro Calamandrei, ha poi aggiunto: “La Costituzione è un pezzo di carta, perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile: l’impegno, lo spirito, la volontà. Per questo, una delle offese più gravi alla Costituzione è l’indifferenza. Insegniamo ai giovani a dire no all’indifferenza e sì all’impegno e alla responsabilità. Continuiamo a lavorare insieme per scrivere la storia su quelle basi tracciate e scritte da chi ha sacrificato la propria vita e lottato per la nostra libertà e la nostra Democrazia”. Le celebrazioni sono proseguite con la santa messa e la deposizione della corona al monumento ai caduti mentre a Grillara si è tenuta la messa con benedizione della corona. A Gorino Veneto, si è svolta la cerimonia con deposizione, benedizione religiosa e corteo fino al monumento de La Macchinina. Domenica 27 aprile saranno le comunità di Santa Maria in Punta, Crociara, Riva e Piano ad accogliere le ultime commemorazioni.

A Porto Tolle, epicentro delle celebrazioni è stato Scardovari con una cerimonia solenne. “Si nasce liberi e vivere liberi è un diritto. Sempre e ovunque” - ha dichiarato il sindaco Roberto Pizzoli, sottolineando la necessità di custodire ogni giorno i valori conquistati con il sacrificio di tanti. A Papozze, doppio momento commemorativo: nella frazione di Panarella e poi nel centro del paese, il sindaco ha guidato la deposizione delle corone ai monumenti ai caduti. Anche Rosolina ha onorato la ricorrenza con una cerimonia che ha preso il via in piazza Martiri della Libertà. Dopo il raduno di autorità e cittadinanza, il corteo si è diretto verso la chiesa di Sant’Antonio da Padova, dove è stata celebrata la messa. Al termine, il ritorno in piazza è stato scandito dalle note della Filarmonica Vincenzo Bellini, prima della cerimonia ufficiale con l’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro.

Nonostante il tempo inclemente anche Loreo ha celebrato il 25 aprile con amministratori, forze dell’ordine, pro loco, studenti e numerosi cittadini. La cerimonia, aperta dal sindaco Moreno Gasparini, è iniziata con un minuto di silenzio per onorare Papa Francesco, poi l’assessore Domenico Cucchiari ha voluto soffermarsi sul valore della commemorazione. La consigliera Marilena Berto ha precisato che la giornata è particolarmente significativa perché rammenta la fine della Seconda guerra mondiale sul territorio italiano, la caduta definitiva del fascismo, la liberazione dall’occupazione nazista e la nascita delle basi della Repubblica e della Costituzione. I ragazzi, preparati dal Cristiana di Giuseppe, hanno presentato la figura e il martirio di don Silvio Marchetti, al quale è intitolata la scuola. Un nutrito gruppo si è poi spostato nel cortile della scuola materna “Monumento ai caduti”, per deporre due corone d’alloro davanti alle lapidi. Infine, il corteo si è spostato al cimitero locale dove riposano le spoglie dei caduti di tutte le guerre, dove è stata deposta una corona d’alloro.

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