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il caso

Uccise 63 nutrie al giorno. "Ma non basta"

Presentato il piano per sterminare la specie

Nutrie in Adigetto Rovigo (13)

Continua la guerra della Regione contro le nutrie, per eliminarne più delle 63 al giorno del 2023. “Nel bilancio triennale regionale 2025-2027 sono previsti 1,5 milioni di euro per il contrasto del fenomeno nutrie”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, oggi pomeriggio a Palazzo Celio, nella presentazione dell’attuazione del “Piano regionale di controllo della Nutria (Myocastor coypus)”.

L’iniziativa, che vede la collaborazione di più enti del territorio, ha visto la partecipazione del presidente della Provincia di Rovigo, Enrico Ferrarese, di Roberto Branco e Marco Volpin, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio di bonifica Adige Po e Virginia Taschini, presidente Consorzio di bonifica Delta del Po.

Il 34,54% di nutrie, sull’intera superficie del Veneto, è stato abbattuto in Polesine nel 2023: “Su un totale complessivo di 1.104 operatori abilitati (sia enti pubblici che privati autorizzati) sono stati abbattuti, per sparo o trappola, 23.039 capi su un totale di 66.700 a livello regionale” ha sottolineato Corazzari in apertura: “Negli ultimi due anni sono stati stanziati 438mila euro. Tutto ciò però è una goccia nel mare, vista la capacità riproduttiva di questi roditori, è evidente la necessità di un ulteriore impegno per contenerne la crescita”.

Il piano di attuazione prevede, tra le novità, il coinvolgimento diretto dei due Consorzi di bonifica provinciali grazie anche alla canalizzazione delle risorse, nell’ambito del finanziamento della polizia provinciale, per un’attività di abbattimento mirata e condivisa. “Affrontare questo problema gravoso con un ‘sistema’ è un passo avanti” ha spiegato Ferrarese, seguito da Branco: “Un unico piano di regia dà una mano in più al contrasto del fenomeno”.

In termini concreti, Giorgio Fusaro della polizia provinciale ha evidenziato: “Per l’abbattimento diretto l’autorizzazione è diventata provinciale (fino ad oggi era disponibile solo per i territori di proprietà). Abbiamo inoltre mappato il Polesine in tre parti dislocando sei squadre di quattro persone autorizzate. Dopo l’abbattimento non si potranno più lasciare le carcasse nel terreno ma dovranno essere raccolte e portate nelle sedi di stoccaggio specializzate per il trattamento e lo smaltimento, localizzate a Calto, Adria e Taglio di Po”.

Il prossimo obiettivo, hanno auspicato i presenti, è che anche il Parco del Delta del Po entri all’interno del progetto, vista anche la sua conformazione idrica, luogo preminente per la riproduzione delle nutrie.

Ha concluso Corazzari: “Questo primo intervento va considerato alla stregua di ‘precursore’ del modello organizzativo regionale che sarà oggetto del futuro finanziamento triennale e verrà presentato la prossima settimana a Venezia. Qui parte una strada che sarà estesa a livello regionale”.

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