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LO STUDIO

Emergenza odio online contro le donne

La mappa dell’Intolleranza rivela l'aumento del fenomeno

L'odio online contro le donne: un fenomeno in crescita che non conosce confini

L'odio online contro le donne è un fenomeno che, anno dopo anno, continua a crescere in intensità e diffusione. La Mappa dell’Intolleranza di Vox - Osservatorio italiano sui diritti, in collaborazione con le Università di Milano, Bari e Roma, ha rivelato che per l'ottavo anno consecutivo le donne sono le principali vittime di hate speech sulla piattaforma X. Su oltre un milione di tweet negativi analizzati, il 50% contiene affermazioni misogine, un dato allarmante che sottolinea una tendenza in aumento rispetto agli anni precedenti.


Secondo la professoressa Claudia Bianchi dell'Università Vita-Salute S. Raffaele, il linguaggio d'odio è utilizzato non solo per ferire, ma anche per rinforzare gerarchie sociali che collocano le donne in posizioni di inferiorità. L'attenzione malevola si concentra spesso sull'aspetto fisico e sulla condotta sessuale delle donne, riducendole a corpi e funzioni sessuali. Questo odio si interseca con altre forme di discriminazione, come xenofobia, antisemitismo e omofobia.
La Mappa dell’Intolleranza ha evidenziato che i picchi di odio misogino si verificano in concomitanza con eventi di violenza di genere. Tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile 2024, cinque donne di origine straniera sono state uccise, scatenando oltre 4mila tweet misogini. Un altro picco si è registrato durante l'approvazione della Direttiva europea sulla lotta alla violenza contro le donne, con oltre 6mila tweet contenenti odio misogino.



L'odio online contro le donne non è un problema solo italiano. Una ricerca globale del 2021 condotta da The Economist Intelligence Unit, supportata da Jigsaw di Google, ha rilevato che la misoginia online è diffusa in tutto il mondo, colpendo principalmente le giovani donne delle generazioni millennial e Z. Gli abusi includono la diffusione di informazioni false, linguaggio d'odio, minacce violente e condivisione non consensuale di dati privati.

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