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AGRICOLTURA

Fragole, la raccolta è in crescita

La giovane produttrice Michieli: “Domanda ancora tiepida, ma a maggio dovrebbe decollare”

Fragole, la raccolta è in crescita
La giovane produttrice Michieli: “Domanda ancora tiepida, ma a maggio dovrebbe decollare”

ROVIGO - E’ partita la raccolta delle fragole in Polesine, favorita dal clima mite e dal bel tempo. Nei giorni scorsi le prime raccolte, come riferisce Sofia Michieli, che fa parte dei fragolicoltori di Confagricoltura Rovigo.

“Siamo in linea con gli altri anni - sottolinea la coltivatrice, che produce fragole nella sua serra innovativa di 8mila metri quadrati a Crespino - noi, avendo le serre più alte, abbiamo iniziato a raccogliere il 25 aprile, mentre chi le coltiva a terra ha iniziato prima. Le piante sono ricche di fiori e la qualità dei primi frutti è buona, anche se il massimo grado zuccherino verrà raggiunto in maggio e giugno. Il mercato richiede pezzature omogenee, dimensioni standard, colore arancione-rosso ma non troppo bordeaux, indice di eccessiva maturazione. Perciò scartiamo in partenza i frutti deformi. Per ora la domanda è ancora tiepida, forse anche a causa del ponte del primo maggio. Ma con il caldo dovrebbe partire”.

In Polesine la coltivazione della fragola è in crescita, come del resto in tutto il Veneto, dove si sfiorano complessivamente i 400 ettari di superficie coltivata (+21% la variazione dal 2023 al 2024 secondo Veneto Agricoltura). Merito anche di impianti innovativi come quello di Sofia Michieli, che risparmiano acqua e suolo grazie al sistema di coltivazione mobile “up and down”, che consente di aumentare la densità di piante coltivate per densità di superficie grazie a strutture sopraelevate. Vengono, inoltre, applicati metodi di lotta integrata per proteggere le piante dai parassiti, garantendo un minor impatto sull’ambiente e sulla salute.

“Questo tipo di serra consente di prolungare anche i periodi di raccolta - spiega la giovane di Confagricoltura - noi utilizziamo varietà rifiorenti, che ci permettono di ottenere una produzione scandagliata nell’arco di due mesi, proseguendo la raccolta fino a fine giugno. In luglio, quando fa troppo caldo, estirpiamo le piante e fino a metà agosto ne piantiamo di nuove, sempre rifiorenti. In questo modo possiamo tornare a raccogliere da settembre fino a inizio dicembre. Da 40mila piantine otteniamo quasi 300 quintali di frutta, che vendiamo poi ai mercati ortofrutticoli del Nord e Centro Italia”.

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Commenti all'articolo

  • ggio704

    05 Maggio 2025 - 09:46

    Bravissima c'è ne vorrebbero di più di queste imprenditrici giovani e molto innovative. Una domanda ma questa produzione in inverno non potrebbe essere utilizzata per verdure nichel free? Qui a Rovigo specialmente c'è tanta domanda ma prodotti zero.

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