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Piscina, i lavori si sono fermati

Giacon: “Problemi strutturali, servono opere per 700mila euro”. L’ex sindaco Mantovan: “Non è così”.

Piscina, i lavori si sono fermati

Un milione e 200mila euro di avanzo, 1.252.287 euro per la precisione. Ma non è poi una buona notizia. Perché il vicesindaco reggente Thomas Giacon ha definito questa somma una “ciambella di salvataggio per la prossima amministrazione”. Salvataggio necessario visto che i lavori della piscina si sono fermati perché è emerso che le condizioni strutturali sono così carenti da rendere necessari altri lavori e, soprattutto, altri investimenti. “Almeno fra i 500mila e i 700mila euro”, ha detto Giacon nella seduta del consiglio comunale di lunedì sera.

Numeri, però, che all’indomani sono aspramente contestati dall’ex sindaco e ora assessore regionale Valeria Mantovan. “Da As2 emerge tutt’altro: si parla di un aumento compreso tra i 190mila e i 300mila euro, ben diverso da quello dichiarato da Giacon e, soprattutto, ampiamente coperto dall’avanzo di bilancio di oltre 1,2 milioni di euro”.

Il dato di fatto è che è stato un consiglio comunale di fuoco quello andato in scena lunedì sera, fra rivelazioni più o meno inattese, colpi di scena, attacchi incrociati e affondi politici, resi ancor più taglienti dalla campagna elettorale ormai entrata nel vivo. Sul tavolo, il bilancio consuntivo, ma a tenere banco sono stati soprattutto gli aggiornamenti sulle grandi opere pubbliche e le pesanti criticità emerse in particolare sul fronte della piscina, con i lavori sospesi ufficialmente giovedì scorso.

A spiegarlo è stato il vicesindaco reggente Thomas Giacon, che ha fatto il punto sulla situazione finanziaria e sui principali cantieri aperti: “La criticità più grande l’abbiamo all’interno della piscina comunale: i lavori sono stati sospesi il 24 aprile per problemi strutturali al tetto e per la mancanza di perizie sismiche e statiche adeguate. Non sappiamo se, intervenendo, la struttura possa reggere”.

Il vicesindaco ha poi aggiunto che i preventivi per la messa in sicurezza e il completamento dell’opera oscillano tra i 500 e i 700 mila euro, fondi che andrebbero a pesare sull’avanzo di amministrazione. “Non voglio dare false speranze - ha proseguito Giacon - parlare oggi di una riapertura a dicembre o a febbraio-marzo 2026 sarebbe raccontare una bugia”.

Non sono mancate poi riferimenti anche agli altri cantieri cittadini, come la Cittadella dello Sport, che “sta procedendo a rilento ma senza particolari difficoltà”, e l’asilo nido di Fornaci, per il quale si è registrata analogamente la sospensione dei lavori da un mese a causa di problematiche organizzative con la ditta esecutrice.

Infine, il nodo del ponte di Gramignara: “Chi ha vinto l’appalto ha poi rinunciato perché con i costi non ci si sta dentro - ha spiegato Giacon - C’è stato un taglio del contributo di circa 190mila euro. E ora il rischio concreto è di perdere i finanziamenti ministeriali. La speranza è che ci venga concesso di rinegoziare il fondo per altri interventi”.

A rispondere duramente è stata la capogruppo di minoranza Maura Veronese, intervenuta con un discorso dai toni veementi, definendo la serata “tutt’altro che serena, come mi sarei aspettata per il mio ultimo consiglio comunale. Purtroppo, questa della piscina era una situazione prevedibile e nota a chi era in consiglio comunale. Se avessimo affidato la perizia iniziale a un ingegnere strutturista e non a un agronomo, oggi non saremmo in queste condizioni”.

La capogruppo di opposizione ha poi puntato il dito sulla scelta di acquisire la struttura: “Abbiamo pagato quella piscina quasi due volte il suo valore, 2,5 milioni di euro in totale tra acquisto e spese di ristrutturazione”. E sul futuro della gestione ha ammonito: “Si continua a ignorare che servirà un bando europeo e risorse per gestirla: è una struttura energivora e fuori dalle tendenze sportive del momento”.

Veronese, che ha lanciato una frecciata sull’assenza di Doriano Mancin, non ha risparmiato critiche nemmeno sulle altre opere, definendo il progetto del ponte di Grammignara “una delle tante promesse mancate” e l’intervento sull’asilo Fornaci “un’enorme boiata, con confusione perfino sulle scuole interessate”.

E’ stato l’assessore Michele Capanna l’unico a intervenire nella maggioranza in difesa dell’operato dell’amministrazione e respingendo le accuse di scarsa trasparenza: “Non è stata detta alcuna bugia - ha detto Capanna - la questione della piscina era molto sentita non solo dai cittadini di Porto Viro, ma anche dei comuni limitrofi”. L’assessore ha ricostruito la vicenda, ricordando come la pandemia abbia messo in grave difficoltà la società che gestiva l’impianto, fino al suo ritiro. “L’alternativa quale sarebbe stata? - ha chiesto - Lasciarla chiusa e farla deteriorare? Noi abbiamo scelto di impegnarci per riaprirla e restituire un servizio pubblico così importante alla cittadinanza”.

Capanna ha poi ricordato che il Comune ha acquistato la struttura nel 2023, avviando poi una gara d’appalto e ottenendo contributi pubblici e privati per circa un milione di euro. Solo dopo l’avvio dei lavori, a novembre 2024, sono emersi problemi strutturali imprevisti. “Tutti i nostri atti sono regolari e approvati da revisori e uffici tecnici. Abbiamo agito sempre in buona fede”, ha concluso.

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