VOCE
lusia
02.05.2025 - 09:26
I Carabinieri di Lendinara hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Lendinara due italiani, uno residente in provincia di Napoli e l’altro a Pescara, ritenuti responsabili di aver tentato, a Lusia, due truffe in danno di altrettante signore anziane del paese, nonché del reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.
"I militari operanti - spiega la nota stampa del comando provinciale - erano stati infatti allertati perché in Lusia era stato segnalato un possibile tentativo di truffa ad un’anziana signora con il consueto stratagemma del finto incidente stradale occorso ad un congiunto di questa; giunti rapidamente in quel paese, i Carabinieri, erano riusciti rapidamente a individuare un’autovettura sospetta con due persone di sesso maschile a bordo che venivano pertanto sottoposte a perquisizione".
"All'esito di questa venivano sequestrati, tra le altre cose: due dispositivi di radiolocalizzazione, un cutter con una lama di significativa lunghezza, due cacciaviti di ragguardevoli dimensioni. Si accertava poco dopo che l’anziana signora era già stata contattata telefonicamente da uno dei due fermati il quale si era spacciato per maresciallo dei Carabinieri riferendole che uno dei suoi figli era rimasto vittima di un incidente stradale e che servivano e 11.500 per risolvere la questione".
"La prosecuzione delle indagini consentiva poi di venire a capo anche di altro analogo tentativo di truffa che si era verificato, sempre a Lusia, in danno di una 84enne signora, con similari modalità e che non era andato in porto perché la predetta era riuscita nel frattempo a mettersi in contatto con la figlia e quindi aveva compreso di essere vittima di un tentativo di truffa. La Procura della Repubblica di Rovigo convalidava le operazioni di perquisizione e sequestro".
"Nei confronti dei due indagati i Carabinieri di Lendinara, unitamente a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rovigo, acquisiti elementi informativi adeguati, avanzavano, infine, proposta all’Autorità provinciale di pubblica sicurezza di un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno dei predetti in quel paese per alcuni anni, al fine di prevenirne l’ulteriore compimento di simili reati".
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