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veneto
06.05.2025 - 07:42
In un'epoca in cui la salvaguardia dell'ambiente è al centro delle politiche regionali, il Veneto si distingue per un'iniziativa: un piano triennale per il controllo delle nutrie, una specie invasiva che minaccia l'equilibrio ecologico e la sicurezza idrogeologica del territorio. Con un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro, la Regione ha deciso di affidare un ruolo centrale ai consorzi di bonifica e alle autorità di bacino, coinvolgendo anche un esercito di volontari pronti a scendere in campo.
Il progetto, approvato dalla giunta veneta su proposta dell'assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari, prevede un finanziamento iniziale di 500.000 euro per il 2025. L'obiettivo è chiaro: incrementare l'efficacia delle azioni di controllo ed eliminazione delle nutrie, animali che hanno trovato nel Veneto un habitat ideale grazie alla presenza di numerosi corsi d'acqua. La loro proliferazione incontrollata rappresenta una minaccia non solo per le colture agricole, ma anche per la stabilità degli argini, soprattutto in caso di eventi meteorologici estremi.
I consorzi di bonifica, grazie alla loro conoscenza approfondita del territorio e alla stretta collaborazione con gli agricoltori, sono stati scelti come soggetti attuatori privilegiati del piano regionale di controllo delle nutrie. Questi enti avranno il compito di organizzare e gestire le squadre di operatori abilitati al controllo, coordinandosi con la polizia provinciale, e di occuparsi dello smaltimento delle carcasse. Inoltre, raccoglieranno ed elaboreranno i dati sui capi catturati, fornendo un quadro chiaro dell'avanzamento degli interventi.
Una delle novità più significative del progetto è l'introduzione di contributi forfettari per gli operatori volontari coinvolti nelle operazioni di controllo. Questi includono un'indennità chilometrica, un rimborso per le cartucce utilizzate e un corrispettivo di 3 euro per ogni capo abbattuto e consegnato al centro di stoccaggio. Inoltre, sono previsti rimborsi per i costi assicurativi, la tassa sul porto d'armi e l'acquisto di dotazioni antinfortunistiche.
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