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veneto
06.05.2025 - 07:02
A Susegana (Treviso), si è acceso un dibattito che ha coinvolto la comunità locale e non solo. La visita degli alunni e delle maestre dell'asilo parrocchiale Santa Maria delle Vittorie di Ponte della Priula alla moschea del Centro Culturale Islamico Emanet ha suscitato reazioni contrastanti. Una foto che ritrae i bambini inginocchiati all'interno della sala di preghiera in via Caduti sul Lavoro ha scatenato una vera e propria bufera mediatica.
La visita, organizzata con l'intento di promuovere il dialogo interculturale e la conoscenza reciproca tra diverse fedi, ha visto i piccoli alunni dell'asilo parrocchiale entrare in contatto diretto con la cultura islamica. Tuttavia, l'immagine dei bambini inginocchiati ha sollevato critiche, in particolare da parte di alcuni esponenti politici locali.
Sana Ed Dami, consigliera comunale di Farra di Soligo di origini marocchine e candidata sindaco l'anno scorso, ha espresso il suo punto di vista sulla vicenda. "Credo fortemente nel valore del dialogo tra culture e religioni nella conoscenza reciproca e nell’educazione al rispetto", ha dichiarato Ed Dami. Tuttavia, ha sottolineato che l'atto dei bambini che portano la testa a terra è stato percepito come improvvisato e non rappresentativo della preghiera islamica. Dall'altra parte, Elena Donazzan, esponente di Fratelli d'Italia, ha espresso preoccupazione per quella che ha definito "la cancellazione del nostro credo religioso". Le sue parole riflettono una tensione latente tra la preservazione delle tradizioni locali e l'apertura verso nuove esperienze culturali.
Piccato anche il commento social del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia: "Vi immaginate se una maestra cattolica avesse costretto dei bambini musulmani a pregare in una chiesa cristiana? Sarebbe scoppiato uno scandalo, e giustamente: nessuno deve essere obbligato a pregare un altro Dio. Per questo ciò che è accaduto nel Trevigiano, con dei piccoli di una materna portati in moschea a pregare Allah, oltrepassa ogni limite".
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