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Sanità
07.05.2025 - 07:00
Chiamarla novità è riduttivo: quella che prende il via mercoledì alla Casa di cura Madonna della salute di Porto Viro, più che una novità, è una vera e propria rivoluzione. Dalle 8 di mercoledì mattina, infatti, si aprono per la prima volta le porte d’ingresso del nuovo pronto soccorso. La svolta è epocale: l’accesso al presidio sanitario da oggi avviene esclusivamente da via Badaloni, all’altezza del civico 25 e non più da via Di Vittorio. E questo vale sia per gli utenti che raggiungono il pronto soccorso con mezzi propri o a piedi che per i mezzi di soccorso ai quali è riservata una entrata indipendente, adiacente a quella destinata all’utenza. Il tutto si inserisce nell’ambito dello spostamento progressivo dei servizi nella nuova struttura ospedaliera realizzata nel corso degli ultimi cinque anni che sarà progressivamente messa in funzione nel prossimo futuro.
Mercoledì, nei corridoi del nuovo pronto soccorso ancora in via di allestimento, tra il personale della Casa di cura c’era un certo fermento. Fermento che il direttore sanitario della struttura Arturo Orsini, il responsabile del pronto soccorso Emanuele Donà e l’amministratore delegato della struttura Stefano Mazzuccato hanno commentato con parole cariche di entusiasmo. Anche perché il salto di qualità con l’avvio del nuovo pronto soccorso è notevole: “La nuova struttura sarà occupata integralmente a fine maggio - spiega l’ad Mazzuccato - con l’ultima parte che riguarda il trasferimento del blocco operatorio e la parte di chirurgia. Il nuovo pronto soccorso è dotato di tutti comfort possibili ed è collegato direttamente all’area diagnostica e alla Tac”.
Entrando nel dettaglio del nuovo pronto soccorso, il direttore sanitario Orsini, oltre a puntare l’attenzione su quello che definisce “il dato rilevante dal punto di vista urbanistico” che è “l’inversione della polarità di accesso non più da via Di Vittorio ma da via Badaloni”, evidenzia: “Dal punto di vista strutturale dal layout dell’attuale pronto soccorso di poco più di 450 metri quadrati passiamo a quasi 800 metri quadrati della nuova struttura. Il fatto che sia più impegnativo dal punto di vista volumetrico trova un corrispettivo nel comfort dei pazienti e nella fluidità ed ergonometria dei trattamenti perché è studiato in base ai flussi dei pazienti. Con un vantaggio notevole per gli utenti ma anche del personale”. Orsini punta poi l’attenzione sulla dotazione tecnologica e sulle funzioni del presidio: “Le funzioni che si trovano c’erano già tutte ma in piccolo, compresa la Tac e la radiologia tradizionale afferenti il pronto soccorso ma abbiamo approfittato per rinnovare le macchine con tecnologie più avanzate. Però adesso riusciamo a distinguere l’utenza generale da quella dei bambini con le loro mamme. Infine, approfittando del periodo di pandemia abbiamo fatto in modo di disporre i locali in modo tale che se dovesse succedere qualcosa anche solo di lontanamente paragonabile all’emergenza sanitaria, la nuova struttura consente di distinguere i flussi dei pazienti”.
Il presidio per l’urgenza e l’emergenza di Porto Viro accoglie una media di annuale di 14mila utenti “con fluttuazioni stagionali legati alle presenze sulle spiagge e al turismo balneare”, precisa Orsini. Che sottolinea: “Il nostro pronto soccorso, con i suoi equipaggi territoriali è anche a servizio della centrale operativa Suem provinciale per le richieste di urgenza ed emergenza, coprendo l’intera area del Delta con in più qualche accesso dalla zona rivierasca dell’Emilia Romagna”.
Dal canto suo Donà rileva: “Con il nuovo pronto soccorso cambia molto sia per l’utente che per il personale. Gli spazi sono più ampi e le dotazioni sono migliori per il comfort dell’utente. Mettiamo a disposizione, per esempio, acqua e caffè. Il nostro obiettivo è sempre la riduzione tempi di attesa e lavoriamo in funzione di questo ma ci sono situazioni contingenti che non permettono di essere sempre tempestivi nella gestione di tutti”. Entrando nello specifico delle dotazioni, il nuovo pronto soccorso è munito di nuovi ambulatori “verdi” che passano da due a tre dei quali uno dotato di strumentazione per l’immobilizzazione degli arti. Oltre a questi “ci sono due ambulatori per codici rossi - prosegue il primario - con strumentazioni di ultima generazione per le urgenze, aree per la degenza con nuove postazioni monitorate e videcontrollate, postazioni con filtro e isolamento trasmissivo. Dal nostro punto di vista, tra il personale c'è entusiasmo ma anche un po' di preoccupazione perché servirà un po' di ambientamento ma abbiamo circa un mese e mezzo di tempo per rodarci prima del picco di accesso atteso per giugno”. Il personale in forze alla struttura è attualmente di due medici oltre al primario, una coordinatrice infermieristica, quattro infermieri, due autisti e un oss.
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