VOCE
Economia
07.05.2025 - 13:04
Il settore del commercio al dettaglio in Italia continua a mostrarsi fragile. Stando agli ultimi dati rilasciati dall'Istat, il mese di marzo 2025 ha visto una riduzione delle vendite al dettaglio dello 0,5% sia in termini di valore sia di volume rispetto a febbraio. Questa tendenza negativa ha colpito sia i beni alimentari (-0,5% in valore e -0,9% in volume) che quelli non alimentari (-0,3% in valore e -0,4% in volume). Neppure il primo trimestre dell’anno mostra segni di ripresa: le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,2% in valore e dello 0,5% in volume rispetto al trimestre precedente. La contrazione è diffusa: i beni alimentari sono calati dello 0,1% in valore e dello 0,5% in volume, mentre i beni non alimentari hanno registrato un -0,4% in valore e -0,6% in volume.
Nonostante il contesto sfavorevole, alcune categorie di beni non alimentari registrano performance positive. I prodotti di profumeria e cura personale crescono dell'1,8% su base annua, seguiti dai prodotti farmaceutici con un incremento dello 0,6%. Tuttavia, settori come cartoleria, libri, giornali e riviste (-4,5%), nonché calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-4,2%), sono tra i più colpiti.
Tutte le modalità distributive sono in calo rispetto a marzo 2024: la grande distribuzione subisce una flessione del 2,6%, le piccole superfici del 3,1%, le vendite al di fuori dei negozi del 4,7%, mentre il commercio elettronico cala dell'1,3%. Le associazioni di categoria hanno reagito con dure critiche. Il Codacons lancia l'allerta: "Il trend negativo delle vendite al dettaglio si aggrava nel 2025, con un tracollo tendenziale a marzo". Carlo Rienzi, presidente, sottolinea la pressione sui consumatori a causa dell'aumento dei prezzi e la necessità per il governo di intervenire per sostenere i consumi e indirizzare le spese verso soluzioni più economiche.
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