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Aprirà la "caccia al lupo"

Dopo la decisione di declassare la protezione della specie

Secondo lupo avvistato nei campi in Polesine

La recente decisione della Commissione Europea di declassare il lupo da "specie strettamente protetta" a "specie protetta" ha scatenato una tempesta di polemiche e azioni legali. Cinque associazioni ambientaliste, tra cui Green Impact, Earth, Nagy Tavak, Lndc Animal Protection e One Voice, hanno presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, sostenendo che la mossa di Bruxelles violi i trattati europei e ignori importanti relazioni scientifiche internazionali.  La decisione fa sì che già entro fine anno potrebbe aprirsi la caccia a questa specie.

La decisione della Commissione, guidata da Ursula von der Leyen, è stata motivata dalla crescente proliferazione dei lupi, che ha portato a conflitti con le comunità locali di agricoltori e cacciatori. Tuttavia, le associazioni ambientaliste sostengono che questa scelta sia in aperta contraddizione con le leggi ambientali vigenti nell'Ue e rappresenti una minaccia per la conservazione della specie.

Il verdetto della Corte di Giustizia Ue è atteso nei prossimi mesi e potrebbe ribaltare la decisione della Convenzione di Berna, che a fine 2024 ha votato a favore del declassamento. La nuova normativa, che entrerà in vigore il 7 marzo, potrebbe concedere maggiore flessibilità alle autorità nazionali per l'abbattimento dei lupi che minacciano il bestiame.

La Commissione Europea ha giustificato la sua decisione sottolineando la necessità di bilanciare la protezione della fauna selvatica con le esigenze delle comunità locali. Tuttavia, molti vedono questa mossa come una battaglia personale della presidente von der Leyen, il cui pony, Dolly, è stato sbranato da un lupo nel 2022.

Se la Corte di Giustizia dovesse pronunciarsi a favore delle Ong ambientaliste, la decisione della Convenzione di Berna potrebbe essere annullata, costringendo la Commissione a rivedere la sua posizione. Questo caso rappresenta un importante banco di prova per le politiche ambientali dell'UE e per la capacità delle istituzioni europee di conciliare la conservazione della biodiversità con le esigenze economiche e sociali.

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