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veneto
09.05.2025 - 09:10
Una vacanza che doveva essere un momento di sollievo e serenità si è trasformata in un incubo per la famiglia di Elena, una bambina di appena 4 anni e mezzo, deceduta improvvisamente ad Amman, in Giordania. La piccola, affetta da una rara malattia che le causava crisi epilettiche, era partita il 2 maggio con la madre Haila, di origine siriana, per incontrare un'amica d'infanzia. Nonostante la sua condizione, Elena era stabile e seguita con cura dall'Hospice pediatrico di Padova.
La partenza per la Giordania era stata pianificata come una pausa dalla quotidianità difficile, un'opportunità per Haila di rivedere un'amica e per Elena di vivere un'esperienza diversa. Fino a quel momento, la bambina aveva condotto una vita relativamente normale, frequentando l'asilo e godendo di momenti di svago, come un recente weekend al mare. Nulla lasciava presagire la tragedia imminente.
Durante il soggiorno, Elena ha avuto un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute. Il padre, Amgiad Sbahi, noto come Biagio, è stato chiamato d'urgenza da Haila e si è precipitato in Giordania. Inizialmente, i medici avevano diagnosticato un'otite, ma la situazione è rapidamente degenerata, culminando in un arresto cardiaco durante il trasferimento tra ospedali. Nonostante i tentativi di rianimazione, i danni cerebrali si sono rivelati irreversibili, portando al decesso della bambina presso l'ospedale Al Khalidi.
Oltre al dolore straziante per la perdita della figlia, la famiglia si trova ora ad affrontare un complesso iter burocratico per il rimpatrio della salma. Il sindaco di Vigonza, in collaborazione con la Prefettura e il Ministero degli Affari Esteri, ha attivato le procedure necessarie, ma il processo si preannuncia lungo e oneroso. "Il console è venuto di persona in ospedale per aiutarci", racconta Biagio, "ma il rimpatrio è una procedura costosa. Elena arriverà a Linate e poi sarà trasportata a Padova". La storia di Elena è un doloroso promemoria di quanto la vita possa essere imprevedibile e di come, in momenti di tragedia, la burocrazia possa aggiungere ulteriore peso a un dolore già insopportabile. La comunità si stringe attorno alla famiglia, offrendo supporto e solidarietà in un momento così difficile.
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