VOCE
il caso
09.05.2025 - 07:12
In un periodo storico caratterizzato da incertezze e sfide globali, la proposta di reintrodurre la leva obbligatoria torna a far discutere. Roberto Bet, consigliere regionale della Lega, ha recentemente depositato una mozione in Consiglio regionale del Veneto per sostenere un progetto di legge che mira a reintrodurre il servizio militare e civile obbligatorio per i giovani italiani tra i 18 e i 26 anni. Questa iniziativa, già appoggiata durante il congresso della Lega a Firenze, si propone di essere approvata entro la fine della legislatura.
La proposta di legge prevede un servizio obbligatorio di sei mesi, da svolgere preferibilmente nella propria regione, offrendo ai giovani un'opportunità formativa che spazia dall'addestramento militare al servizio civile in ambiti cruciali come la protezione civile, la tutela del patrimonio naturale e culturale, e il soccorso pubblico. In un contesto globale sempre più instabile, con conflitti geopolitici, emergenze climatiche e minacce digitali, Bet sottolinea l'importanza di preparare la gioventù ad affrontare le sfide del presente e del futuro.
I dati sul disagio giovanile in Italia sono allarmanti: circa il 25% dei giovani tra i 18 e i 25 anni si sente isolato e vive in condizioni di disagio. L'Italia è tra i Paesi con il più alto tasso di Neetgiovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione), con una media del 23% tra i 15-24enni nel 2023. La disoccupazione giovanile si attesta intorno al 20%, mentre i fenomeni di criminalità e uso di sostanze stupefacenti sono in aumento. La proposta di Bet mira a offrire ai giovani un contesto che stimoli la crescita personale, l'integrazione sociale e un forte senso di appartenenza alla comunità.
Bet evidenzia come il Veneto, ricco di realtà locali come l'Associazione Nazionale Alpini e altre associazioni d'arma, la Protezione Civile e il mondo del volontariato, possa giocare un ruolo fondamentale in questo progetto. Queste realtà sono da sempre impegnate nella formazione civica e nella cura della comunità e potrebbero contribuire a un servizio educativo e formativo che non solo beneficerebbe le comunità, ma riuscirebbe anche a contenere la spesa pubblica. Inoltre, le risorse destinate alle spese militari potrebbero essere reindirizzate verso questa iniziativa, con un utilizzo più mirato e strategico.
L'introduzione del servizio universale rappresenta anche un investimento per l'economia italiana. I giovani che completano questo percorso acquisiranno competenze che arricchiranno il loro profilo professionale, rendendoli pronti a rispondere alle sfide di un mercato del lavoro sempre più competitivo. Un simile investimento contribuirà ad accrescere il Pil, ridurre il tasso di disoccupazione giovanile e prevenire fenomeni di emarginazione e devianza sociale.
In Veneto, il sostegno alla proposta è ampio e trasversale. Sondaggi recenti hanno evidenziato che i cittadini sono favorevoli a un servizio civile o militare su base regionale, e la Lega si farà portavoce di questa necessità. La proposta non solo rappresenta una risposta ai problemi sociali, ma un'opportunità per rafforzare il senso di comunità e di appartenenza, valori che gli Alpini e le forze armate incarnano da sempre. Con questa mozione, la Lega si impegna fermamente a portare avanti l'approvazione della legge sul servizio obbligatorio universale entro la fine della legislatura. È il momento di dare ai nostri giovani un futuro migliore, più sicuro e più preparato per affrontare le sfide del mondo che verrà.
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