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LA TRANSAZIONE

Sangue infetto: 335mila euro

Firmato lo schema di accordo per chiudere la vicenda risalente al 1967

Trasfusione infetta, il Comune paga

Foto di repertorio

La cosiddetta “causa del sangue” che coinvolge il Comune di Rovigo e il ministero della Sanità ha fatto un nuovo passo avanti verso la soluzione per un accordo transattivo che, alla fine dei conti, costerà a palazzo Nodari la cifra complessiva di 335mila euro. La variazione di bilancio che stanzia i fondi necessari a chiudere la vicenda è stata approvata all’unanimità in consiglio comunale ieri pomeriggio, non senza polemiche. “Nel rendiconto era stato previsto un milione di euro - ha affermato in aula l’assessore al bilancio Giuliana Bregolin - Adesso stiamo ratificando l’importo per la transazione”. Appunto: 335mila euro su una cifra complessiva di 675mila: i restanti 340mila sono in capo al ministero. Così l’amministrazione punta a mettere un punto ad una vicenda che risale al 1967, dunque ben 58 anni fa. Ma che è emersa sotto il profilo giudiziario, per l’avvio di una causa civile al tribunale di Venezia, nel 2019. Questo perché la donna coinvolta nella vicenda ha ricevuto una diagnosi per i propri problemi di salute solo 50 anni dopo. La diagnosi risalirebbe, infatti, al 2014. “Questa persona ha contratto l’epatite C da una trasfusione”, ha affermato il capogruppo di opposizione Palmiro Franco Tosini che ha approfondito il caso facendo un accesso agli atti che non lo ha pienamente soddisfatto, in quanto molti dati del fascicolo sono “omissis”. Alle proteste di Tosini si sono aggiunte poi le critiche all’amministrazione da parte della capogruppo Elena Biasin in quanto “gli atti potevano essere messi a disposizione dei consiglieri - ha puntualizzato - non basta un ‘andateveli a vedere’ dopo l’approvazione della delibera di giunta”. A tutti ha risposto la segretaria generale Michela Targa: “Lo schema di transizione è stato sottoscritto venerdì con tre firme. Oggi (ieri, ndr) doveva essere essere apposta l’ultima firma. Lo schema i consiglieri possono visionarlo ma in riservatezza. Dopodiché si procede con la determina di liquidazione e, quindi, alla prossima udienza del 22 maggio si spera che il giudice prenda atto della cessazione della materia del contendere”.

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