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In Polesine parte l’operazione fiumi

“Esplorare per custodire” alla ricerca di batteri ed inquinanti in 12 fiumi tra cui Po, Adige e Canalbianco

In Polesine parte l’operazione fiumi

L’arrivo di maggio ha dato il via alla quinta edizione della campagna di Legambiente Veneto “Operazione fiumi - Esplorare per custodire”, che con il supporto di Arpav andrà alla ricerca di batteri ed inquinanti in ben 12 fiumi della regione.

Otto gli incontri previsti con la cittadinanza per restituire i dati raccolti e sensibilizzare su azioni di cura e di tutela dei corsi d’acqua. Gli incontri inizieranno il 17 maggio da Fratta Polesine e si chiuderanno il 21 giugno a Breda di Piave (Treviso). Partner dell’iniziativa si riconfermano Arpav e Coop Alleanza 3.0, con la new entry di Bcc Veneta credito cooperativo.

Si apre con un’intensa programmazione di campionamenti la nuova campagna di “Operazione fiumi - Esplorare per custodire”: decine di volontari e volontarie di Legambiente, esperti di Citizen Science e affiancati dai tecnici di Arpav, saranno operativi in diversi punti di dodici corsi d’acqua veneti: Po, Canalbianco, Brenta, Piovego, Brentella, Bacchiglione, Retrone, Fratta Gorzone, Sile, Livenza, Adige e Piave. Ambientalismo scientifico, citizen science e volontariato di prossimità sono le parole chiave di questa campagna.

Lo scopo di “Operazione fiumi”, da ormai cinque anni, è quello di fotografare lo stato di salute dei principali fiumi del Veneto per promuovere la tutela ambientale degli ecosistemi fluviali, segnalare eventuali situazioni di inquinamento dei corsi d’acqua e sensibilizzare ed attivare i cittadini in azioni di volontariato ambientale e di prossimità.

Le riflessioni si svilupperanno in particolare attorno all’adattamento ai cambiamenti climatici, tema centrale scelto per la campagna di quest’anno. Gli eventi climatici estremi, infatti, sono sempre più presenti nella nostra regione: dall’alluvione alla siccità, ogni anno vediamo un alternarsi di situazioni che mettono in territorio e i suoi abitanti in condizioni di rischio, non solo per il proprio lavoro e i propri beni, ma anche per la propria salute.

Sul piano dei campionamenti, in questa quinta edizione resta attenzionato il batterio Escherichia coli, ovvero i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque, che lo scorso anno ha visto il 17% dei punti monitorati. Non manca il Glifosate, un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro Paese. Infine i campionamenti delle sostanze perfluoroalchiliche, ovvero i famosi Pfas, composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi e impiegati su vasta scala.

La fase di restituzione dei primi dati e di condivisione delle prime considerazioni partirà il 17 maggio a Fratta Polesine. Otto appuntamenti tra incontri, passeggiate, escursioni e visite guidate speciali in cui Legambiente Veneto incontrerà la cittadinanza al fianco dei volontari e rappresentanti dei circoli territoriali locali.

“In un territorio come il nostro, un’attenzione a 360 gradi sulla risorsa idrica non può che essere obiettivo primario, e lo confermano anche gli eventi atmosferici estremi degli ultimi giorni” spiega Giulia Bacchiega, portavoce campagna Operazione fiumi “In questo quadro, “Operazione fiumi ha lo scopo duplice di valutare lo stato di salute delle acque ma anche il modo in cui ne facciamo uso e gestione.

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