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"L'ha uccisa"

Andrea Favero a processo per la morte di Giada Zanola

Autotrasportatore accusato di omicidio: il caso che scuote Vigonza

Andrea Favero, autotrasportatore di 39 anni di Vigonza (Padova), è accusato di aver ucciso la sua ex compagna, Giada Zanola, gettandola da un cavalcavia sovrastante l'autostrada A4. Il processo, che inizierà il 23 settembre, promette di svelare dettagli inquietanti su una relazione segnata da tensioni e sospetti.

La notte tra il 28 e il 29 maggio dello scorso anno, la vita di Giada Zanola, 33enne di origini bresciane, si è tragicamente interrotta. Inizialmente, la sua morte era stata considerata un suicidio, ma le indagini hanno presto preso una piega diversa. Gli inquirenti, infatti, hanno arrestato Andrea Favero il 30 maggio, sospettando che dietro l'apparente gesto volontario si celasse un omicidio premeditato.

Le accuse contro Favero sono pesanti: omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto di convivenza. Un elemento chiave dell'accusa è rappresentato dai risultati degli esami tossicologici. Nonostante Favero sostenesse di assumere Lorazepam per dormire, nei suoi capelli non è stata trovata traccia del farmaco. Al contrario, importanti quantità di Lorazepam sono state rilevate nei resti di Giada Zanola, suggerendo che la donna potrebbe essere stata stordita prima di essere gettata dal cavalcavia.

Ulteriori sospetti sono alimentati dalle conversazioni via WhatsApp tra Favero e Zanola. In alcune chat, l'uomo avrebbe cancellato messaggi potenzialmente compromettenti, mentre un Sms inviato alla donna dopo la sua morte sembra un tentativo di depistaggio. Durante un interrogatorio, Favero avrebbe confessato il crimine, ma la confessione è stata invalidata poiché avvenuta senza la presenza di un avvocato difensore o di un sostituto procuratore.

Gli avvocati difensori di Favero, Cesare Vanzetti e Silvia Masiero, hanno cercato di ottenere gli arresti domiciliari per il loro assistito, ma il Gup Maria Luisa Materia ha confermato la custodia cautelare in carcere. Il processo si preannuncia complesso, con la difesa che dovrà affrontare prove schiaccianti e testimonianze che potrebbero rivelarsi decisive. 

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