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La mozione

Stato palestinese, FdI non dice sì

La proposta del capogruppo Pd Diego Crivellari è stata respinta

Stato palestinese, FdI non dice sì

Il riconoscimento dello Stato di Palestina rompe il fronte del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. I consiglieri del principale partito di maggioranza si sono infatti spaccati, esprimendo posizioni diverse rispetto alla mozione presentata dal capogruppo del Pd Diego Crivellari. Mozione che, alla fine, è stata respinta con 15 voti contrari, 10 favorevoli e un astenuto, ovvero il consigliere FdI Marco Venuto. “Ci tengo a fare chiarezza: mi reputo un amico dello stato di Israele e lo confermo in questo consesso - ha esordito Crivellari - Però penso che non possiamo, come consiglio, rimanere a guardare a quello che succede giorno dopo giorno. Sono ormai decine di migliaia le vittime nella sostanziale incapacità della comunità internazionale di proporre soluzioni. Se non votiamo questa mozione, perdiamo l’occasione di dire che Rovigo chiede pace”. Mentre l’opposizione ha fatto quadrato intorno alla mozione, sostenendola con compattezza, la maggioranza, e in particolare FdI, non è rimasta salda su una posizione unitaria. E se Elena Pavan è uscita, il primo ad intervenire è stato il consigliere Nello Piscopo: “Nella varie manifestazioni che si stanno susseguendo nelle piazze italiane da un po’ di tempo a questa parte si sprecano gli slogan ma dobbiamo dire che c’è tanto odore di antisemitismo”. Gli ha fatto eco il consigliere Roberto Tovo di Civica per Rovigo: “Il riconoscimento dello stato di Palestina non vuol dire che Hamas ha ragione e gli israeliani hanno torto ma vuol dire che, a tutela dei diritti di tutti, bisogna riconoscere il conflitto in un quadro di diritto internazionale in cui i soggetti siano identificati e riconosciuti”. Il capogruppo FdI Renato Campanile ha invece respinto la proposta: “Non condivisibile in quanto si tenta di portare questo consiglio su un tema complesso di politica estera che non è di nostra competenza, né corretto affrontare con superficialità e propaganda”, mentre Venuto ha sottolineato: “Proprio per quanto detto dal capogruppo, la posizione corretta era una astensione. I terroristi non avranno mai legittimazione ma ciò non impedisce nemmeno di condannare la risposta di Israele”.

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