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"Abbattere i lupi? Serve a poco"

Il parere del biologo

Lupi: "Le predazioni si combattono soprattutto con la prevenzione"

Il lupo, figura mitica e affascinante, è tornato a popolare le nostre montagne e pianure, sollevando un dibattito acceso tra conservazione e gestione. Luigi Boitani, professore emerito alla Sapienza di Roma e presidente della Large Carnivore Initiative for Europe, offre un'analisi approfondita sulla situazione attuale e le sfide future.

Fino a pochi decenni fa, il lupo era quasi scomparso dal nostro territorio, vittima di una caccia spietata. Oggi, la sua presenza è tornata a farsi sentire, diventando un tema centrale nel dibattito ambientale e politico. La recente revisione dello status di protezione del lupo da parte dell'Europa ha suscitato reazioni contrastanti: da un lato, chi vede la possibilità di una gestione più libera; dall'altro, gli ambientalisti preoccupati per le conseguenze di un approccio meno restrittivo.

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Secondo Boitani, il cambiamento normativo avrà un impatto limitato. Gli Stati potranno continuare a gestire la popolazione di lupi come già facevano, ma senza il regime di deroga. "Il lupo resterà", afferma Boitani, sottolineando come la specie si sia ripresa da una situazione critica. Tuttavia, il biologo esprime preoccupazione per l'uso del veleno, una minaccia che colpisce indiscriminatamente tutte le specie.

La gestione del lupo è una questione complessa. Boitani spiega che ridurre il numero di esemplari non risolverà il problema delle predazioni. "Il predatore si autoregola", afferma, suggerendo che eliminare i lupi non è una soluzione praticabile né desiderabile. In Trentino, ad esempio, si è stabilito che senza misure preventive non ci saranno risarcimenti per i danni subiti, un principio che Boitani considera ovvio ma spesso frainteso.

Il lupo è spesso percepito come un nemico esterno, un capro espiatorio per problemi più ampi. Boitani critica questa visione, definendola pura demagogia politica. Nonostante la paura diffusa, gli attacchi del lupo agli esseri umani sono rari e non hanno causato decessi. Tuttavia, la sua presenza nelle aree urbane e rurali continua a generare inquietudine.

Boitani sostiene che il controllo numerico del lupo avrà effetti limitati e teme che il bracconaggio possa aumentare. La vera minaccia, però, è l'uso del veleno, che potrebbe causare una strage tra le specie selvatiche e domestiche. La popolazione di lupi in Italia è stimata in circa 3.500 esemplari, ma il numero non è l'unico fattore da considerare. È fondamentale trovare un equilibrio tra conservazione e gestione, un compromesso che richiede rinunce reciproche.

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